“SIA PURE GRATO A RENZI, MA SAREBBE OPPORTUNO CHE…”
Caro Presidente, nonostante la gratitudine che certamente ha nei riguardi di Renzi per avere promosso la sua elezione, sarebbe opportuno, però, che lei gli suggerisse di correggere qualche riforma inadeguata, certamente scaturita da un incauto Patto che ci auguriamo vedere al più presto naufragare. La legge elettorale prevede ancora molti “nominati” mentre alle preferenze sono riservati solo i secondi posti. Potrebbe lei, in coscienza, promulgare una simile legge?
Inoltre, l’abolizione del Senato elettivo, organo di controllo fondamentale per gli equilibri istituzionali, menoma notevolmente la nostra democrazia. Se, infatti, tutto il potere andasse al governo, solo in virtù del premio di maggioranza, l’Italia non sarebbe più una Repubblica parlamentare. Una riforma per ridurre le spese della politica è necessaria, ma sarebbe più funzionale diminuire in proporzione il numero di Deputati e Senatori. Per evitare il bicameralismo perfetto, che in Italia rallenta l’iter legislativo, il Senato potrebbe diventare Camera delle Regioni o degli Enti locali, della politica estera o della pubblica amministrazione.
Non le chiediamo di intromettersi nelle questioni politiche, come spesso hanno fatto i suoi predecessori. Ma serve una severa vigilanza istituzionale che tuteli i diritti fondamentali degli italiani. Chieda a Renzi come vivrebbero i suoi figli se, dopo di lui, a Palazzo Chigi arrivasse un ambizioso senza scrupoli con la possibilità di eleggere Capo dello Stato, CSM e Consulta?
Se lei sarà pure in grado di spiegare al governo che è più saggio indirizzare le risorse verso il turismo, anziché verso le banche e l’industria, risolleverà le condizioni di povertà in cui un terzo del paese versa. Per rilanciare il lavoro, infatti, non basta fare crescere il PIL: bisogna trovare nuove soluzioni, che nessuno vede.
La nostra incapacità di sfruttare le risorse è ineguagliabile. L’Italia, che dovrebbe essere il primo paese turistico del mondo, proprio qualche mese fa è scesa dal quarto al quinto posto in Europa.
Però, come lei ben sa, caro Presidente, il primo problema da risolvere è quello morale, che, invece, viene sempre rimandato, perché evidentemente chi decide ha qualcosa da nascondere. Così, tutti gli sforzi sono inutili perché qualsiasi risparmio o investimento, persino eventuali miracoli, vengono fagocitati dalla corruzione, di cui la criminalità organizzata è responsabile solo per una minima quota. La maggior parte la rubano i ladri che sono tra noi.
Dal Quirinale avrà una visione più ampia dei problemi del Paese e non ci vorrà molto perché si renda conto di tante magagne che impediscono il normale funzionamento dello stato, che, quindi, non c’è. Si accorgerà, tra l’altro, che i liberali non hanno alcuna voce in capitolo, forse proprio perché non hanno scheletri nell’armadio. I nostri messaggi vengono sistematicamente censurati dai media, che, però, reclamano per loro la libertà di stampa.
Ma, siccome non abbiamo ambizioni, se non quella di soddisfare le istanze dei cittadini, ci basta che d’ora in poi a vigilare ci sia lei, Presidente, nel cui buonsenso nutriamo grande stima e fiducia incondizionata, oltre che speranza di equità e giustizia sociale.
Con la massima considerazione,
Roberto Tumbarello, Presidente, e Edoardo de Blasio, Segretario del PLI del Lazio
