Per dimostrare come sia difficile riassumere e riportare fedelmente un messaggio o un discorso da una persona all’altra, c’è un esperimento facile da effettuare. Lo si può fare in una classe di studenti oppure come un divertente gioco di società.
Si fanno allontanare da una classe 5 studenti che, in seguito, devono essere fatti rientrare, uno per volta, innanzi alla stessa classe o al gruppo di persone che partecipano all’esperimento. Il primo dei cinque, appena rientrato, viene invitato a leggere un brano di un libro o una notizia descritta in un giornale. Poi si fa rientrare in classe il secondo studente al quale il primo deve raccontare, con parole sue, quanto appena letto. Si passa, con questo metodo di racconto orale, dal secondo al terzo, dal terzo al quarto e dal quarto al quinto studente. Quando si arriva all’ultima esposizione, ci si renderà conto che il fatto descritto nel libro o nel giornale sarà completamente stravolto rispetto alla prima lettura. Basta rileggere il testo e confrontarlo col contenuto del quinto racconto per rilevare risultati sempre sorprendenti e spesso divertenti.
Ma divertimento a parte, l’esperimento dimostra quanto sia difficile comunicare attraverso la tradizione orale e quanto sia necessario affidarsi alla comunicazione scritta.
L’esperimento si può fare anche senza la lettura di un testo scritto, ma attraverso la visione di un video. In questo secondo caso le suggestioni e gli effetti speciali che possono essere contenuti nel video, danno risultati sorprendenti dopo il quinto racconto. Provare per credere.
C’è da dire, in proposito, che ci sarebbe da scrivere un trattato sui risultati di esperimenti del genere, specialmente se si dovesse fare ricorso a soggetti (o studenti) provenienti da differenti ambiti.
In breve, questa nota ha, tra l’altro, l’ambizione di richiamare l’attenzione sulle difficoltà, per non parlare della pericolosità, delle comunicazioni trasmesse oralmente. Affidarsi ad un testo scritto, oppure ad un video o a un radio messaggio è sempre consigliabile quando ci sia la necessità di comunicare efficacemente. Mandare a dire oralmente qualcosa a qualcuno può comportare sorprese o equivoci spiacevoli.
Non c’è bisogno di ricorrere a sperimentazioni scientifiche per provare le inesattezze correlate alla tradizione orale. Chiunque, nelle sue esperienze di vita, ha avuto modo di verificare le distorsioni, se non proprio il totale stravolgimento, dei messaggi oralmente inviati ad altri.
Giova sempre ricordare il vecchio adagio latino che si fa risalire ad un discorso di Caio Tito al Senato: “verba volant, scripta manent”.

Saggio consiglio! Peraltro, gli scritti hanno funzione fondamentale di memoria, senza la quale perderemmo la storia di qualunque fatto, evento o iniziativa.
Citando Marcello Mastroianni, “la memoria è importante e va alimentata; è la nostra coscienza storica, il nostro patrimonio culturale, emotivo”. Il grande attore citò un canto navajo: “Tutto quello che hai visto, ricordalo. Perché tutto quello che dimentichi ritorna a volare nel vento”.
Ecco! Gli scritti servono anche a questo, ad appuntare per ricordare correttamente, perché di distorsioni, nella comunicazione orale, ce ne sono di vario tipo.