La città di Roma, capitale d’Italia, e’ sempre stata sul palcoscenico con l’occhio di bue puntato sopra, basta un minimo sbaglio anche se fatto in buonafede da parte di chi la governa, che subito sei bruciato.
Roma, insomma, per la politica è difficile da governare, da gestire, tra l’altro i romani sono implacabili quando si tratta di criticare seppur la minima cosa, basta un cassonetto dell’immondizia fuori posto.
Premesso ciò e nonostante ciò , quando il PLI aveva la sua rappresentanza nel governo di Roma, ha gestito con dichiarato successo l’Assessorato all’Ambiente apportando diverse migliorie a favore dei cittadini. Nell’aula Giulio Cesare non mancava mai di dare un contributo costruttivo alla Giunta capitolina.
Manca da vent’anni circa il PLI sugli scranni dell’Aula Giulio Cesare purtroppo, perché la diaspora liberale ha disperso i liberali romani in tanti rivoli. Il PLI però negli ultimi vent’anni, piccolo, ricostituito, e’ sempre riuscito ad essere presente nelle liste elettorali ma senza riuscire mai ad eleggere consiglieri comunali ed a ridarsi quindi un diritto di tribuna per Roma.
Nessuna forza politica romana ha mai applicato una politica Liberale per la città , ha solo preso, fatto gli interessi propri e mai gli interessi dei cittadini, la goccia che ha fatto traboccare il vaso e’ oggi sotto gli occhi di tutti con il processo alla cosiddetta “mafia capitale”.
Il PLI, sempre perché le sue radici culturali e politiche vengono da lontano, si cimenterà anche nella prossima tornata elettorale romana, sta già lavorando ad una lista propria che possa rappresentare le categorie e le associazioni economiche che storicamente sono state le più vicine a noi.
D’altronde la politica Liberale deve rappresentare una bandiera di difesa della piccola e media imprenditoria che nasce dalla libera iniziativa privata. Questa imprenditoria e’ quella dei commercianti, delle attività turistiche, delle attività edilizie, perché sono questi che hanno fatto grande Roma in passato ed invece oggi sono da diversi anni martoriate da politiche illiberali .
La questione degli extracomunitari ambulanti, un esempio di concorrenza sleale e sregolata a scapito dei negozianti leali ed onesti, così come i piani parcheggi auto ed i progetti seri di viabilità che giacciono impolverati negli archivi del Comune.
Riqualificare il centro storico, che è un museo a cielo aperto, attraverso il decentramento in periferia di tutte quelle manifestazioni che lo congestionano e rendono impraticabile il traffico interno.
Valorizzare le attività turistiche di pregio dandogli agevolazioni e più spazio operativo per riportare a Roma un turismo d’élite e di spessore economico .
Incrementare gli eventi culturali ed artistici anche cercando di riportare a Roma, scenario unico, l’alta moda ed il cinema di qualità internazionale.
Una politica per il risanamento del Tevere era già stato anni fa un progetto presentato dal PLI che resta ancora valido oggi.
Insieme agli Ordini Professionali di Roma individuare le esigenze primarie e farsi portavoce di un rilancio delle attività professionali, oggi vessate dal fisco e dalla crisi delle pmi .
Quanto sopra esposto in conclusione non è altro che applicare il credo Liberale che mette al centro della politica il cittadino, l’uomo che deve vivere Roma al meglio : questo e’ esprimere una vera politica Liberale per Roma.
Maurizio Irti
Segretario Romano PLI
