PDC Cibo e Ideologia 2

In tempi in cui le ideologie sono ormai scomparse e anche le idee hanno evidente difficoltà ad affermarsi pare si stia consolidando una nuova tendenza: il cibo come mantra e come terreno di scontro.

Il convivio, lo stare insieme sottoposto ad accanite ed aspre polemiche. Le preferenze alimentari stanno dando linfa ad opposti estremismi, un fatto tipico delle società opulente.

Basti pensare alla fortuna che stanno riscuotendo i programmi televisivi che parlano di food and drink, tendenza irrefrenabile.

Gli ideatori delle diete sono i nuovi guru che attraverso le proprie prescrizioni indirizzano comportamenti, orientano i consumi e la spesa delle famiglie.

Ne esisotno diverse: quella mediterranea, la Dukan, la dissociata, la dieta zona, quella del biscotto, la dieta della luna ed altre ancora. Un universo ampio in cui ciascuno può riconoscersi intraprendendo il percorso preferito.

Tutto ciò fino a pochi anni fa, e per ovvie ragioni, sarebbe stato impensabile.

Si contanto a milioni, poi, coloro che nella smaniosa voglia di mangiar sano cadono in preda a forme d’ansia e di nevrosi sino a sfociare nella ortoressia: patologia diffusa in particolare nelle grandi città occidentali. Molti, cioè, ossessionati dalla qualità del cibo da acquistare trascorrono ore intere tra gli scaffali compiendo ricerche in maniera ossessiva e compulsiva.

Negli ultimi tempi, poi, la disputa più accesa è tra vegani e carnivori, ma sarebbe più corretto dire onnivori: in questo caso la mensa si trasforma in un vero e proprio ring, teatro di battaglia tra soggetti portatori di gusti diversi.

Il veganesimo, che rasenta un’inflessibile dottrina, ha connaturati elementi di tipo filosofico. Propone uno stile di vita fondato sul rifiuto di qualsiasi forma di sfruttamento degli animali anche per  fini alimentari e propaganda una visione non violenta della società che, talvolta paradossalmente, sfocia in forme di intolleranza e aggressività nei confronti di chi vegano non è.

Insomma, l’ideologia si è trasferita a tavola avendo abbandonato piazze, aule universitarie e sedi di partito.

“Non bisogna preoccuparsi di ciò che si mangia, ma con chi si mangia”.

Cosa è rimasto nella frenetica e conflittuale società contemporanea di questo antico e saggio insegnamento di Epicuro? L’interrogativo pare rimanere tristemente senza risposta.

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