Mi sembra inutile riassumerle il caso. E’ su tutta la stampa italiana, anche se con diversi commenti. Qual è la sua opinione.

Il caso è emblematico dello sfascio cui è giunta la situazione politica italiana. Glielo riassumo io. Un Ministro della Repubblica procede a delle nomine ignorando la legge che le disciplina. I possibili motivi sono: o perché lui e il suo staff non ne conoscono l’esistenza; o perché decide, con la compartecipazione dei suoi collaboratori, di non aspettare i tempi di una riforma e di violare consapevolmente una legge del suo stesso Dicastero. Non c’è l’ipotesi di essere stato ingannato dai responsabili degli Uffici da lui dipendenti, perché non li rimprovera pubblicamente e accusa, invece, i giudici che hanno applicato la legge di avere fatto fare una “figuraccia mondiale” all’Italia. Non basta. Il Presidente del Consiglio dell’epoca fa pubbliche dichiarazioni, a causa della responsabilità collegiale dell’organo da lui a quel tempo presieduto, e non se la prende con il suo Ministro ma minaccia (neppure tanto velatamente) di riformare i Tribunali Amministrativi Regionali; come in altra precedente occasione e, per altro suo disappunto, aveva fatto con l’Avvocatura dello Stato.

Un clima da basso Impero, quindi?

Peggio! Allora i vertici in sella per governare non erano illegittimi. Consideri ciò che accade in Italia, oggi. Il Parlamento è stato dichiarato illegittimo da una sentenza della Corte Costituzionale e ciononostante continua a sfornare leggi; ha eletto per ben tre volte il Presidente della Repubblica che, dal suo, canto ha affidato l’incarico di formare il governo a quattro leader politici diversi; ha eletto i componenti della Corte Costituzionale e i membri del Consiglio Superiore della Magistratura e così via.

Mi sembra che la Corte Costituzionale si trovi in una situazione molto particolare, a causa della sua formazione.

Certamente, dei suoi quindici membri, un terzo è eletto da un Parlamento che essa stessa ha dichiarato incostituzionale e un terzo da Presidenti della Repubblica eletti da quelle medesime Camere legislative.

Resta in piedi un solo terzo. Quello proveniente dalle Magistrature, che lei in altra sede ha definito privo di investitura popolare.

Veramente, mi riferivo a tutti i magistrati e sostenevo che non si può affidare la funzione giurisdizionale a impiegati statali che vincono un mero concorso pubblico, dando prova di essere soltanto in possesso di nozioni tecnico-giuridiche e non dell’esperienza e della maturità anche psicologica, richieste da altri ordinamenti.

Pensa che i Comitati per il No alla riforma costituzionale Renziana dovevano continuare a “sorvegliare” come sentinelle  sui lavori per la legge elettorale?

Sì. Perché mi sembra che tutte le forze politiche italiane, nessuna esclusa, pensano a formulare marchingegni elettorali per impossessarsi, a danno delle altre, di leve del potere solo per occupare posti di comando. Nessuna di loro ha programmi concreti su cui ottenere il consenso in eventuali coalizioni di governo dopo le elezioni  e queste ultime vi sono in tutti i Paesi civili. Pensi alla proposta del Movimento Cinque Stelle di abbassare la soglia per il premio di maggioranza al 35%: un’aberrazione!

 Perché? Sarebbe irragionevole?

Questa della ragionevolezza è un equivoco da eliminare! Perché è ragionevole il 40 e non il 39%? perché il 42 e non il 41%? Per non essere arbitrario (altro che ragionevole!) il dato deve ancorarsi a un elemento incontrovertibile, di diritto positivo. Ed esso è dato solo dalla maggioranza assoluta del 50+1 per cento prevista non solo nella nostra Costituzione ma in tutte le Carte fondamentali del Mondo civile. Chi governa deve rappresentare effettivamente la maggioranza dei cittadini non una maggioranza cosiddetta relativa che, nel Paese, resta sempre minoranza rispetto alla maggioranza dell’opposizione.

 E per governare?

In tutti i Paesi civili vi sono le coalizioni di governo. E ciò a prescindere dal sistema elettivo. In Gran Bretagna c’è il maggioritario ma se non c’è la maggioranza assoluta in Parlamento, si governa stringendo alleanze.

Perché, in Italia non è così?

E’ stato sempre così. Da noi, però, di tanto in tanto spunta un “ducetto” che vuole comandare da solo, quale che sia l’entità del consenso che riceve.

Qual è il tema più grande su cui le forze politiche dovrebbero cimentarsi con proposte alternative, per verificare le condizioni di una possibile coalizione di governo?

Dovrebbero cominciare a capire ciò che è avvenuto nell’Occidente che si è letteralmente spaccato in due: da un lato il mondo Anglosassone con la società post-industriale che può contare sulla propria forza qualificata di lavoro per risolvere i suoi problemi; dall’altro, la parte continentale dell’Europa che non riesce a staccarsi dalla fase industrial-manifatturiera e deve fare ricorso, come i Romani nel basso Impero, a immigrati da Paesi poveri per avere mano d’opera a basso costo.

Si parla d’immigrazione, invocando principi umanitari!

Nel mondo, gli Alti Valori servono sempre a coprire i Bassi Interessi. Per la colonizzazione si parlava di evangelizzazione e civilizzazione !! Dirò con il poeta: nimium ne crede colori! E qui l’apparenza per nascondere un nuovo schiavismo, c’è veramente tutta!

 

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