Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha tenuto il rituale discorso di fine anno.
Ha parlato “apertis verbis” alla Comunità nazionale augurandosi e augurando la maggiore comprensione possibile e necessaria fra le varie modalità di espressione nazionale.
Si è espresso “fuori dai denti” augurando che il Paese compia un completo passo in avanti tra i tanti problemi che l’anno appena trascorso si è lasciato indietro.
Ha parlato come, forse non eravamo abituati a sentirlo, senza se e come, nell’interesse generale per affrontare i problemi che sono nati dal pericolo di una sanzione europea che avrebbe messo in serio pericolo le strutture del Paese con difficoltà di governare il Paese, obbligato a seguire le direttive personali dei più alti dirigenti europei, nel silenzio assoluto del Presidente del Parlamento europeo, che ora parla a pieno ritmo, ma che non ha difeso il Paese nel momento del bisogno.
Un Capo di Stato, come non eravamo abituati a sentirlo: grazie da un vecchio liberale e grazie dal PLI.
