John Locke, filosofo e medico britannico, vissuto fra il XVII e il XVIII secolo in Inghilterra, oltre alla sua notevole produzione intellettuale nell’ambito puro e speculativo della filosofia, connettendoci all’empirismo,corrente di pensiero che vede la realtà vivibile e comprensibile a livello conoscitivo solamente attraverso l’esperienza sensibile, esso attua una riflessione politica non comune, che sposa diversi ambiti della vita civile e sociale. Locke, è il teorico dello Stato Liberale, che a livello istituzionale garantisce libertà civili e politiche, una tripartizione dei poteri, una costituzione che seppur flessibile innova la politica di quel tempo mediante lo sviluppo di una nascente democrazia. In particolare però, nella speculazione dell’idealtipo di questa forma di Stato, egli individua il principio di sovranità sociale, ovvero la proprietà privata, un aspetto da non sottovalutare per via del suo impatto nella realtà economico-sociale del secolo successivo. Infatti L’uomo nelle società premoderne, riusciva a rendere reale la sua protezione mediante il vincolo di appartenenza ad una comunità, tuttavia ciò non permetteva l’integrazione dell’uomo nella realtà politica e nemmeno la concretizzazione del processo di individualizzazione, ovvero rendere l’uomo cosciente della propria essenza in ogni tipologia di contesto reale. Avveniva uno scambio fra libertà e sicurezza che Locke non solo abbatte con l’idea di uno Stato Liberale ma rende possibile la libertà dell’uomo attraverso la proprietà privata, ovvero il possesso di un oggetto nella realtà permetteva all’uomo di sentirsi autonomo, distinto e non più parte di un aggregato sociale privo di essenza e sostanza. Non era più necessario scambiare la propria libertà con la propria sicurezza, sono proprio gli stessi diritti civili, politici, economici e sociali, la proprietà privata a garantire l’equazione fra libertà e sicurezza, ove ogni uomo nella realtà liberale si sente sia privo di restrizioni morali o fisiche, e totalmente sicuro poiché tutelato dallo stesso stato che gli permette una piena integrazione, anche nell’aspetto politico.
*Contributo di un giovane della Gioventù Liberale Italiana
