Partiti,anzi ripartiti. Senza entusiasmi ingiustificati é possibile prendere atto che sul suolo patrio i tre quarti del totale di cancelli e saracinesche chiusi causa virus sono stati aperti.Non si é assistito,per quanto riguarda il numero degli avventori, a un assalto alla diligenza come probabilmente gli operatori si aspettavano. Comunque buona parte dei motori della macchina Italia sono stati riavviati.Hanno i serbatoi del carburante al minimo della riserva,cosicché urge rifornirli. Pena il loro fermarsi in mezzo alla strada,in tutti i sensi.Nelle ultime ore in patria si sta discutendo ancora su Rilancio.Quel decreto non é stato ancora firmato dal Presidente Mattarella per poter essere finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Voci di corridoio informano che sono ancora in rifinitura alcuni punti del suo testo e non si tratterebbe di quisquilie e pinzillacchere. Della serie certo,certissimo,anzi probabile, tipico dell’agire della classe politica nostrana. Nel cuore dell’Europa,in forma discreta, si sono concretate delle ipotesi di lavoro molto importanti per i paesi della Casa Comune. Esse erano ritenute fino a qualche giorno fa nemmeno proponibili causa la preclusione di alcuni stati del Nord Europa. Il Presidente Macron e la Cancelliera Merkell in un incontro vis a vis a distanza,una videotelefonata, hanno abbattuto tabù che in mesi di trattative, talvolta allargate ad altri paesi, erano rimasti solidamente eretti,a malapena scalfiti. Tra i più importanti,quello della disponibilità alla condivisione del rischio di ogni paese per i programmi di intervento della UE. Essi si esprimono in varie forme di operazioni finanziarie,quindi di credito,Va subito precisato che l’impostazione di tale nuova strategia dovrà essere condivisa anche da paesi come Olanda,Belgio ed altri,si riottosi ma da sempre pronti a schierarsi con la Germania.Se non fosse che può sembrare di cattivo gusto,verrebbe da azzardare che Covid 19 é riuscito a ravvivare lo spirito europeista delle varie nazioni che formano la Casa Comune.Non bastasse, ha innescato comportamenti fattivi anche nelle sue emanazioni tecniche come la BCE e gli altri organismi economico finanziari che ne completano l’operatività. La Presidente della Banca Centrale Europea,la signora Lagarde,in un recente incontro con gli inviati di alcune testate giornalistiche internazionali,ha confermato l’impegno della BCE per l’aiuto alle nazioni UE.Non solo in questo periodo di forte recessione mondiale, ha assicurato la signora presidente:se dovessero servire, altre azioni saranno messe in campo perché tutti i paesi europei possano riprendere a camminare sulle proprie gambe. Non saranno state solo queste notizie,ma certamente da considerare tra quelle più importanti, che hanno fatto si che le borse del vecchio continente abbiano chiuso la seduta di ieri con il segno positivo.Lo stesso e stato per la riduzione dello spread, sceso di oltre venti punti. Si dice che ciò che non accade in un anno può accadere in un’ora. Effettivamente, almeno per quanto tocca da vicino gli europei ed in particolare gli italiani, di recente si sono manifestate due realtà contrapposte, riconducibili a questo enunciato.La prima, negativa, é stato il blocco quasi totale delle attività, deciso la sera per il mattino seguente.La seconda, l’affacciarsi all’alba dell’era post pandemia di un rinnovato spirito europeista. Esso, fino al palesarsi della stessa,si stava consumando gradatamente ma pericolosamente. È pur vero che In situazioni di scampato-fin’ora-pericolo,é più facile che queste manifestazioni si verifichino. Altrettanto vero é che l’animo umano é volubile, e spesso quanto viene stabilito la sera, al mattino non é ritenuto più valido. In questo frangente, per rimanere razionali e pragmatici, é necessario più che mai l’adozione da parte dei governi di politiche stop & go: imboccato un sentiero, le macchine statali potranno concedersi solo fermate tecniche di rifornimento e messa a punto per ripartire subito verso la meta, gli obiettivi di sviluppo che si sono assegnate.
Non devono essere messe in preventivo altre fermate: la realizzazione del ponte di Genova é la prova che, volendo, é possibile farne a meno. L’importante è agire presto e bene, rimuovendo ogni tipo di indugio, prevedendo anche qualche errore. Del resto da sempre l’ottimo é nemico del buono ed é opportuno tener presente che la pecora, distrattasi per belare, non si accorse che un’altra stava mangiando la sua erba.
