Mi ha colpito molto osservare la raccapricciante differenza fra l’Italia, dove il governo per voce di Walter Ricciardi (consulente del Ministro Speranza e de facto portavoce delle posizioni ministeriali con le sue quotidiane interviste) spargeva paura parlando di possibile sospensione della apertura delle scuole e delle elezioni (salvo poi ritrattare) e successivamente del rischio di migliaia di focolai, e la Francia, dove a poche ore di distanza il Presidente Macron rigettava qualsiasi scenario ricciardiano con una semplice frase: “Non andremo di nuovo in lockdown, il rischio zero non esiste”.
Per carità, che nell’attuale governo manchino totalmente politici di caratura anche solo lontanamente paragonabile a un Macron, una Merkel o un Mario Draghi è cosa nota. Così come è evidente che a questo governo non dispiaccia mantenere un clima emergenziale, utile a conservare il potere, e che al main stream piaccia spaventare la cittadinanza ritenuta immatura (ormai sono all’ordine del giorno le fakenews del main stream sull’allarme covid: i 4 ragazzi ricoverati in Puglia in condizioni severe – falso -, la bimba di 5 anni in terapia intensiva a Padova per Covid – falso e orribile -, la ragazza di 20 anni in terapia intensiva allo Spallanzani – falso).
Macron col suo discorso ha ricordato ad una parte della cittadinanza una cosa molto banale ma dimenticata in questo mondo occidentale: che bisogna convivere con i virus e i rischidella vita, e non solo con il covid19.
In Francia, come in Italia, nell’ultimo decennio ci sono statimediamente 2.000 -2.300 morti al giorno (ripeto, al giorno) e migliaia di posti letto e terapie intensive occupate da ammalati.Come è possibile considerare emergenziale o pandemico un virus che negli ultimi due mesi ha prodotto 1.000 morti ufficiali (e andrebbe capito se “per” o “con” Covid) e che in Italia ha solo 60 terapie intensive attive?
Lo scenario attuale è radicalmente diverso da quello di Marzodove oggettivamente si avevano numeri molto gravosi che avevano portato al lockdown (arrivato però troppo tardi e durato troppe settimane). E’ mutato il virus? E’ il caldo? E’ la buona sorte o la mano di Dio? I medici hanno imparato a tracciarlo e curarlo per tempo? I soggetti a rischio (anziani o con precedenti patologie) hanno imparato ad adottare misure di precauzione? La risposta – quella sì – è lavoro di medici e scienziati e ancora non è nota. Ma le risultanze numeriche, che chiunque abbia due minime nozioni di matematica può comprendere, sono abbastanza chiare.
Restano poi due dati numerici di provenienza dell’Istituto Superiore della Sanità che sono incontrovertibili:
E’ un virus con cui si può e si deve convivere, come faranno in Francia e in Europa, usando buone norme e precauzioni, spiegando la verità alle persone senza fakenews che alimentano solo il negazionismo, accettando che non esista il rischio zero e che ci saranno alcuni malati Covid da curae potenziando il sistema sanitario (e utilizzando anche i fondi MES, Conte se ci sei batti un colpo)
