Nella giornata di ieri il contrastato leader Aljaksandr Lukasenka si è insediato per la sesta volta alla guida della Bielorussia, con tutte le opposizioni che faranno ormai della protesta “ad oltranza”, di fatto perenne, la nota distintiva della propria identità.
L’orribile termine al titolo di questa nota non è una invenzione del nostro abile Ministro degli Esteri “tostato”: che si è del tutto prodigato, affannato, sulle vicende referendarie e amministrative, che pure non hanno impedito la nascita finale di un M5S in formato “light”.
Esso è solo la presa d’atto di una situazione assai ingarbugliata dopo l’avvenuta bocciatura in sede europea di una situazione che vede i nipoti incappucciati prendere in braccio le nonne e sbatterle nel retro di un furgone della sicurezza.
Eppure il Presidente bielorusso aveva tentato -con un “furbesco” colpo di ingegno- di rimettere a posto le cose, accreditandosi e bordeggiando per ogni dove.
Dagli USA alla UE, giungendo fino a Putin.
Una serie di virate dalla fedeltà alla “grande madre russa”, queste che
-possiamo starne certi- avrà irritato non poco Wladimir Putin.
Dopo tutti questi tripli salti mortali, Lukasenka incassa: il no di Trump, la condanna dell’Europa unita e una disponibilità armigera della Russia.
Che però non potrà mai mettere da parte l’iniziale, subdolo e fedifrago tradimento.
Certo, non lo dirà apertamente Putin, ma la cui posizione -di fatto- è del tutto distante, altezzosa, dal figliol prodigo.
Statene certi: Putin sosterrà il leader bielorusso fino a quando non avrà trovato un fedelissimo candidato da gettare nell’arena.
Ci dicono che i lavori siano in corso nei laboratori di Mosca.
A quel punto il Nostro verrà “gentilmente” spinto a concedere nuove elezioni generali, che lo schianteranno definitivamente.
Ma ancora la crisi bielorussa è distante da una soluzione.
Vedremo ancora scontri, donne prese in braccio da forzuti bulli “incappucciati” a cui hanno fatto il latte col biscottino per colazione: questo fino a quando vorrà Putin.
Con buona pace della presunta autonomia bielorussa, comunque Mosca -dopo di aver perso l’Ucraina- non permetterà mai lo scippo pure di quella terra.
