l PLI è un partito né populista, né sovranista e non sta né a destra, né tanto meno a sinistra. Figurarsi nei dintorni della banda 5S.
Ama misurare esattamente il peso delle parole date, delle promesse da farsi e degli impegni programmatici da prendere e mantenere, onde non allargare ulteriori facili illusioni tra la gente.
Per tutto questo approssimandosi, tra meno di un anno, le elezioni amministrative di Roma la dizione “ripartiamo da zero” (che pure sarebbe una forte tentazione da sottoscrivere dopo il fallimento della giunta Raggi) non ci apparterrà mai: anche perchè la Capitale ne ha già viste di cotte e di crude.
Persone capaci e onesti amministratori sono stati inframezzati o da incapaci, da disonesti ovvero da successivi pregiudicati, che non hanno offerto un grande esempio di decoro urbano in politica.
Queste cose, comunque, ce le dovremmo lasciare alle spalle -pur tenendole bene a mente- e, per ora, concetriamo su questa iniziale riflessione (che proseguirà in più puntate) sulla focalizzazione di uno dei principali punti criticivsu cui ci si dovrebbe dedicare nei prossimi anni.
Partendo da una premessa che non può essere affatto elusa.
Roma è la Capitale storico- politica d’Italia ed è pure baricentrica di un’area metropolitana, comprendente un territorio (con più Comuni) di enormi dimensioni.
Quindi un accorto amministratore non si dovrebbe occupare solo del Centro Storico (patrimonio della umanità) e dei suoi… “dintorni” (termine altamente improprio, posto che riguarda più Municipalità che sono -di fatto- delle città a tutti gli effetti, di media dimensione) .
A tutte le popolazioni che qui vivono va offerta una risposta concreta, sempre quotidiana e operativa, su dei servizi che spetta pur sempre al Comune dover coordinare.
Una cosa che -onestamente- non riusciamo ancora a capire di questo Sindaco é perchè abbia scaricato su altri, singoli Assessori, la responsabilità delle inefficienze e dei pessimi funzionamenti dell’intera macchina amministrativa.
Perché questo pesce puzza dalla testa: posto che in quasi 5 anni hanno lasciato la Giunta ben 8 Assessori, che vanno ricordati, se non altro per dovere di cronaca: Alessandro Gennaro; Adriano Meloni; Massimo Colomban; Paolo Berdini; Paola Muraro; Raffaele De Dominicis; Marcello Minenna e Pinuccia Montanari.
Tutti scelti dal Sindaco in persona, con tanto di fascia Tricolore.
Sarebbe come se il capo azienda cambiasse più volte i general manager scelti proprio da lui. Assunzione di responsabilità è mancata prima di tutto al Sindaco.
Del resto “Virginia è stata una catastrofe”.
Lo ha detto a chiare lettere pure il Presidente della Regione, nonché segretario PD, Zingaretti -che non è stato il massimo neppure lui come Presidente della Regione Lazio-, quindi un livello di amministratore che conosce per filo e per segno gli atti dei Comuni.
Pure i massimi esponenti pentastallati in Campidoglio, poi, non sono stati da meno in quanto a osservazioni negative e ad a essi il Sindaco ha risposto facendo spallucce.
Si approssimano le elezioni, il momento è cruciale per non commettere più errori.
Noi ci saremo…
