Oltre 10.000 contagi e una preoccupante riduzione del momento economico stanno caratterizzando la attuale fase pandemica italiana.
Che si contrassegna anche per una forte riduzione di potenza per una delle turbine propulsive della economia italiana: il turismo.
Con una consistente diminuzione degli ordinativi per tutta la nostra industria: la grande, la media e la piccola.
Sono questi i due nostri settori produttivi che maggiormente soffrono gli effetti della pandemia.
Quali ulteriori risposte immediate potrebbero essere date da un governo attento e oltremodo reattivo verso la propria vita economica e per la grande ripercussione che essa può -pur zoppicando- avere per tanti cittadini contribuenti?
Pare a noi liberali che due leve ulteriori dovrebbero essere poste in essere accanto a quelle che già si stanno attivando.
Rinunciando, di fatto, a due “totem” che pure in tempi diversi potevano assumere un qualche livello di validità onde contenere evasioni, elusioni fiscali e pure speculazioni di ogni sorta.
Non parliamo della annunciata prossima spedizione delle… famigerate Cartelle Esattoriali.
Ma di due spinte diversamente propulsive.
Che rispondono, precipuamente, ai nomi di: abrogazione di tutte le presunzioni fiscali induttive e per dei cambi semplificati delle destinazioni d’uso delle strutture alberghiere, da riconvertire rapidamente in residenze per le quarantene.
Le prime hanno quale referente il Ministero della Economia ed i secondi le Amministrazioni locali.
Ci vuole davvero molto, con due semplici commi, posti nel prossimo dpcm di Conte, per introdurre questi concetti:
1. agli accertamenti fiscali induttivi si sostituiscono delle responsabili autocertificazioni ad opera degli imprenditori e poi che
2. vengono abolite tutte le farraginose, iperburocratiche e dispendiose (in termini di tempo e denaro), autorizzazioni che servono per trasformare le strutture alberghiere in immobili ricettivi per persone asintomatiche che non vogliano restare in famiglia, contagiando di fatto (e potenzialmente) i propri congiunti?
Ovviamente a tutto il personale alberghiero, dovranno essere impartiti e proposti dei rapidi corsi riqualificativi aventi uno stampo medico-infermieristico e di prevenzione, per mantenerlo pur sempre in un servizio produttivo retribuito a spese dello Stato.
Il MES sanitario dovrebbe essere anche all’uopo richiesto e utilizzato.
Pure questa potrebbe essere una utilizzazione produttiva dei fondi UE.
