Spesso ci chiediamo se il Presidente Conte “ci è”, o “ci fa”.  Mi spiego.

È indubbio che la sua figura, dal 1giugno2018 al 5settembre2019 (per un totale di 461 giorni, conteggia Wikipedia), abbia dato le carte nel governo “Conte1” – nato dalla intesa del M5S con la forza sovranista di destra che si chiama LegaSalvini- e che pure le stia distribuendo nel “Conte2” che, dal 5settembre2019 sino ad oggi, sta consumando nel suo appartamento un analogo rapporto nato dl triplice salto mortale carpiato fatto con M5S, LeU e PD.
Un bordeggiamento pericoloso, certo, ma poi non più di tanto: posta l’assoluta inesistenza di valide alternative e pure dalla -di fatto consequenziale e permanente- vidimazione da parte del Presidente della Repubblica che… non vuole noie nel suo saloon (ci sia consentita questa piccola digressione texana)!
Così Sergio Mattarella ha trovato in Giuseppe Conte quella figura “double face” che pare ormai destinata a contrassegnare tutta questa iettata Legislatura.
Perché proprio Conte é finito per diventare quella “ciaspóla” capace di trasportare tutti tra le brume, con la abbondante neve dappertutto.
Un vero dono del Signore, di questi tempi muscolari e forzuti ché… Mandingo ci fa un baffo.
Qualche volta, però, “Ciuséppi” tende a sbarellare: posto che il nostro ordito costituzionale fa del Parlamento e non della figura del Presidente del consiglio il fulcro vero della nostra democrazia (o, almeno, così ci è stato insegnato).
Giuseppe non solo tende a scavalcare di brutto il Governo e le Camere -con i suoi dpcm-, ma pure ora con i suoi “esperti” vorrebbe mettere in soffitta Ministri e Direzioni Generali dei dicasteri: ché di autorizzazioni, veti e controveti, bolli e controbolli, sale di attesa e passi, perché “chiudiamo un occhio”, vivono da sempre in questo Stato spendaccione, di fatto socialista.
Vorrebbe fare da solo tutto questo, il Nostro, con la benedizione del Presidente Mattarella.
Per quanto tempo questa situazione è destinata a durare?
Molto a lungo, perché non ci pare che questo Parlamento abbia la cifra intellettuale, politica e morale, per reagire con la dovuta fermezza a questo miserevole stato di cose.
Anche perchè l’opposizione, dal suo canto, più che gettare al vento le sue roboanti maledizioni, del tutto autocelebrandosi nel suo essere solo sceneggiata napoletana, ma pare che essa -con la ciaspóla- abbia stretto un patto di ferro.
“Portiamo a termine questo viaggio facendo finta di litigare”, dicono sia stato giurato col sangue.
Dopotutto Mattarella é contento.
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