“Per vivere o per sopravvivere, un governo deve governare”, scrisse 14 mesi fa un noto notista politico.
Aggiungendo che Conte “non è mai riuscito a far decollare l’esecutivo nato dall’incredibile crisi di agosto e dal ribaltone nelle alleanze che ha portato i 5 stelle a stringere l’intesa con il PD”.
Sottolineando come “le polemiche sono cominciate dal giorno dopo l’insediamento e si sono aggravate fino ad arrivare al livello di guardia dopo l’uscita di Renzi dal PD e la fondazione del nuovo partito Italia Viva” .
Concludeva, Marcello Sorgi su “LA STAMPA”, che “da quel momento si è capito che era solo una illusione la promessa di dare al Conte2 le sembianze di una nuova compagine politica”. Benissimo.
È passato più di un anno da allora, siamo tuttora in presenza di una delle più gravi crisi sanitarie pandemiche che la storia d’Italia ricordi e l’esecutivo Conte2 è ancora lì (per fortuna) che affronta sia pur tra molte incertezze e difficoltà -mille critiche e rimbrotti- una emergenza che da focolaio sanitario è divenuta vera e propria emergenza nazionale (e solo per restare in Italia).
In realtà Conte governa ancora perché i vari detrattori critici (tra cui anche molti alleati) non sono ancora riusciti a mettere insieme una valida ipotesi alternativa.
Che abbia – innanzitutto – i crismi di “affidabilità”: prima di tutto in chiave di interlocuzione europea.
Infatti dall’altra parte del tavolo non è che Giorgia Meloni o Matteo Salvini siano divenuti degli interlocutori credibili, in grado di portare tutto il peso di una nazione che pure è stata genitore della Europa Unita.
In una parola, i due non sono affatto “potabili”.
Ergo sono “out”, proprio nel momento in cui stanno per essere messi in circolo milioni e milioni di €uro.
È questo il risultato finale che questo duo sovranista ha provocato dopo di aver messo in disparte Berlusconi e affidando un ruolo di secondo piano a Forza Italia, che ha pur sempre il fregio, l’emblema italiano, del Partito Popolare Europeo.
Questa è la verità: Meloni e Salvini, fatevene una ragione.
Senza Berlusconi e Forza Italia non andrete proprio da nessuna parte a Bruxelles.
Figurarsi se vi daranno le chiavi della cassaforte denominata Recovery Fund, Fondi UE, MES sanitario incluso.
Potreste anche arrivare al 90% nei sondaggi trinariciuti locali.
Ma le porte di Palazzo Chigi vi resteranno sbarrate.

Berlusconi il lasciapassare per l’Europa? Ma il signor Perticaro si ricorda di come trattavano Berlusconi in Europa? Berlusconi messo da parte da Meloni e Salvini? Ma il signor Perticaro ricorda dal ’94 in poi chi ha cercato di metterelo alla porta? Che l’attuale opposizione non sia in grado di governare è fuori dubbio ma le tesi del signor Perticaro suonano proprio indigeste. Pare che esulti del fatto che è l’Europa a decidere chi è di suo gradimento per governare l’Italia.
Cordiali saluti