C’è un film commedia del 1993, Ricomincio da capo, interpretato da Bill Murray e Andie MacDowell, che è la storia di un meteorologo statunitense arrivato in una cittadina della provincia per un servizio televisivo su una festa locale, il quale rimane intrappolato in un loop temporale.
Questo significa che qualsiasi cosa faccia, anche suicidarsi, si risveglierà sempre alla stessa ora ed allo stesso giorno.
Molti sono i film che comunque utilizzano questa idea, del loop spazio temporale, nella loro trama.
Bene l’Italia sta realizzando nella realtà, grazie al Presidente della Repubblica e a Roberto Fico, quello che solo la fantasia pensava potesse esistere nei film: l’eterno ritorno dell’uguale.
Il 13 gennaio avevamo un governo, una specie di vecchia carretta del mare che imbarcava acqua da tutte le parti, con una ciurma che si accoltellava e si avvelenava e si tirava addosso di tutto.
Il governo cade solo qualche giorno dopo al Senato e l’Italia tira un sospiro di sollievo.
La maggioranza della nazione ha pensato che forse stavolta ci si sarebbe finalmente liberati di questo “Cerbero”, il cane con tre teste, a guardia dell’Inferno.
Tutti a guardare allora il presidente della Repubblica.
Si sarà accorto dell’impossibilità di incollare i pezzi di questa maggioranza sbrindellata?
No, quindi viene negata la possibilità di esercitare il diritto di voto, al fine di creare un governo di destra o di sinistra che sia in grado con i numeri di poter governare.
Mattarella sembra preferire un governicchio, un aborto, un ritorno al passato sempre uguale, dando l’incarico a Roberto Fico di ricreare il nuovo “monstrum”, come una sorta di dottor Frankenstein, ma quello Junior.
Il problema è che già adesso litigano su tutto, ancor prima di aver formato il governo.
C’è chi vuole scrivere il programma sull’acqua, chi non vuole quel pezzo di programma e chi non vuole quei ministri, ma alla fine comunque riusciranno a trovare una quadra e si rimetteranno insieme.
Intanto il contatore gira e l’Italia, come in quel film, si risveglierà in un incubo uguale a quello di prima del 13 gennaio, con l’aggiunta di qualche scappato da casa che vorrebbe approfittare del caos, per avvantaggiarsi a livello personale.
Fino a quando riusciranno a stare insieme?
Io non credo per molto tempo, visto le personalità coinvolte.
Il problema è che, ogni giorno che si perde, più la crisi morde e la disperazione aumenta, mentre la capacità risolutiva del governo peggiorerà, vittima dei veti incrociati e dei ricatti.
E così tra qualche mese rivivremo un nuovo incubo.
