Ieri sera alle 21.30 c’è stato il Consiglio dei Ministri in cui è stato comunicato l’ok della Commissione Europea sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): che sarà titolato “GREEN LIGHT”.
Esso conterrà, ha assicurato Mario Draghi a Ursula Von der Leyen, il “cambio di passo” che l’Europa si aspetta.
Tra i segnali piú significativi c’è lo stop a “quota100” dal 2022.
Sì. Lo scenario è davvero diverso.
Con deciso piglio manageriale il Presidente del Consiglio professor Mario Draghi ha rinchiuso nel baule dei ricordi buona parte di quella del tutto raffazzonata progettualità che -tramite il fidato Rocco Casalino- Giuseppe Conte aveva occultato in soffitta a Palazzo Chigi e che ci avrebbe fatto ridere dietro, ancora una volta, da Bruxelles.
Tutta una serie di progetti e progettini che -svuotando i cassetti dei vari Ministeri- era riuscita, la brigata, ad inviare con destinazione “COMMISSIONE EUROPEA” .
Un abito da Arlecchino che copiava e incollava insieme…che ne so… dal ponte sullo Stretto all’ultimo foglio della premiata bocciofila redatto dal circolo ARCI di….
L’Europa ci avrebbe opposto una sonora pernacchia: con la pace per tutti i suonatori.
Questi ultimi avrebbero sbraitato: “ah, vedi l’ingenerosa Europa, ora uniti presentiamo ad essa ‘na bella mozione di biasimo alla Camera e Senato. Ce ne andiamo via”.
Posto il sovranismo imperante anche di destra (Meloni, Salvini) la mozione sarebbe passata quasi alla unanimità.
Invece… “driin”!
Il buon Mattarella ha fatto trillare la campanella e la ricreazione italiota é del tutto finita.
Perché è arrivato l’ennesimo nominato (“non eletto dal popolo”), il professor Mario Draghi, che ci sta restituendo un minimo straccio di credibilità estera (e diamolo tutto, alla buonora, questo merito, al Sen. Matteo Renzi -ricordate?- quello che ci ha visto alfine lungo).
Una valigia, il ritorno a Roma e… Mario è riuscito a classificare in poco tempo ben 6 (sei) grandi filoni di progetti; ci ha aggiunto pure dei Fondi propri ed è riuscito anche ad avere una grande apertura di credito -di fatto il raddoppio- da parte del mondo creditizio. Sì.
Perché il CEO di Intesa S. Paolo, ha detto la settimana scorsa e a chiare lettere che quell’Istituto sarebbe ben lieto di poter erogare a famiglie e imprese fino a 400 miliardi di credito: per supportare le sei filiere produttive scelte.
Posta, alla buonora, la credibilità che ha proprio quel “non eletto” che risponde al nome di Mario Draghi. Quello non eletto. Già.
