Non tutti ci pensano.
Ma l’indipendenza strategica delle nostre infrastrutture di trasmissioni dei dati è rilevante quasi quanto la difesa dei confini.
Ecco perché non solo é importante la qualificata presenza pubblica (dominante, almeno in alcuni casi), ma pure la garanzia di una vera concorrenza tra diversi soggetti.
Nessuno può impossessarsi di importanti punti strategici del nostro “sistema nervoso”. Tantomeno soggetti stranieri.
Questo giornale ha già espresso la propria opinione parlando del “gentile” ingresso cinese.
Qui vorremmo descrivervi un altro nervo che è scoperto.
Su cui ha acceso i riflettori anche il governo Draghi.
Solo la Bulgaria, in Europa, ci segue per quanto riguarda il livello percentuale di reti web connesse ad alta velocità: tra i vari centri e -di risulta- per le scuole e le famiglie.
Da almeno un quarto di secolo, poi, si sta ragionando se sia più idonea a gestire le stesse una struttura proprietaria monopolistica o concorrenziale, con più soggetti in gioco.
Ora, finalmente, il PNRR opziona per questo secondo scenario: di fatto gettando all’aria quella che era stata l’impostazione seguita dal precedente governo Conte2.
E con questa siamo a due.
Il rovesciamento di impostazione fa seguito alla cessione di altre strutture pubbliche (ad esempio banchine di porti, quelle che supportano la… favolosa  “Via della Seta”).
Apriamo una piccola parentesi.
Non ci è dato di sapere con che faccia di bronzo Luigi Di Maio rimanga al Ministero degli Esteri quando tutto il rapporto con la Cina sia stato radicalmente capovolto. Mah. Chiusa parentesi.
Dicevamo che una logica di vera concorrenza ispira il PNRR: anche se i giornali sono distratti dal ciuffo di Fedez e tutti noi lettori ignoriamo la vicenda.
La francese VIVENDI (di fatto il padrone strategico della pseudo- italiana TIM) e OPEN FIBER volevano fosse loro la unica rete a transitare per tutta l’Italia i dati: un monopolio di fatto.
Che già stava facendo accendere i riflettori della AGCOM.
Invece, sventando il tiro mancino che i due stavano servendo, il governo Draghi ha -nel PNRR- previsto che i supporti finanziari di sostegno agli investimenti in fibra ottica possano andare in più direzioni, con la implicita  ammissione che altri soggetti siano legittimati a partecipare alla partita.
Perché è giusto che possano esservi più reti in concorrenza in una prateria che, stiamone certi, coinvolgerà anche le TV.

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