Anche se, a una rapida prima scorsa, l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) pareva fosse riuscito a conseguire gli obiettivi promessi alla Europa (che ci aveva erogato centinaia di miliardi sulla fiducia) non è proprio del tutto limpida la storia.
Perché solo due Ministeri (Pubblica Amministrazione e Infrastrutture) hanno realmente innovato.In estrema sintesi noi siamo riusciti a portare a casa solo 8 riforme sulle 23 promesse e 5 investimenti sui 24 che avremmo dovuto fare.Quindi siamo molto al di sotto del 30% giurato e questo risultato è pure stato portato in porto -tra mille strepitii e scioperi- pressoché da soli due dicasteri.Il problema, lo abbiamo da sempre denunciato noi del PLI, é nella farragginosità delle procedure di spesa e nella gelosa difesa di piccoli orti autorizzatori che la burocrazia elefantiaca da sempre lavora in Italia.Ripulire tutto, lo diciamo da almeno un decennio.Ora siamo stati messi alle strette e si deve agire.Perché, finalmente, l’Europa misurerà la nostra efficienza. Come?“Targets” (ovvero obiettivi di quantità) e “Millestones” (M&T, di qualità) sono i due parametri magici che non ci consentiranno più di scherzare.Attraverso di essi la CE potrà stabilire -ogni 6 mesi- se il nostro Paese avrà ancora il diritto a incassare tranches di finanziamento.I M&S che abbiamo promesso per il prossimo quinquennio sono ben 528: 134 di investimento e 63 di riforme.Da farsi (entro il 31 dicembre 2021) in numero di 24 e 27, rispettivamente.Oggi noi siamo al 21% e al 30% un trimestre prima.Vale a dire che “siamo sotto”, rispettivamente, del 79 e del 70%!Non si può più giocare con la UE.La chiacchere sono a “0”.Ci attende una poderosa e abbondante grandinata di voti di fiducia d’ora in poi.Con parecchie leggi di delega che potrebbero “stressare” gli uffici ministeriali.
