È “orgogliosa di rappresentare un Partito unito e compatto (omissis)… che ha fatto della coerenza la propria bandiera (omissis)… Oggi in Aula non ci piegheremo all’ennesimo inciucio (omissis)…”

 

Con queste precise parole, espressive di vera cultura politica democratica e istituzionale, l’ex Ministro di Berlusconi Giorgia Meloni -a nome degli eletti di Fratelli d’Italia-, ha sintetizzato il comportamento tenuto dai propri grandi elettori in occasione della rielezione del Presidente della Repubblica.

 

Sergio Mattarella è il politico che ha ottenuto più suffragi dopo Sandro Pertini.

 

Da queste considerazioni noi partiamo per questa nostra riflessione politica.

 

Così siamo andati a rivederci gli scrutini che -nell’estate del 1978, era il periodo del rapimento e del martirio di Aldo Moro- portarono il Partigiano a salire il Colle.

 

Ci furono molte votazioni: comunque il Movimento Sociale Italiano di allora, come Fratelli d’Italia oggi, non lo sostenne.

Analogie, continuità, coerente linearità?

Allora mettiamole in chiaro subito alcune cose.

Né i…”fascisti” di allora (quelli che a corrente alternata -nel 1994- hanno banchettato, “sdoganati”, con Silvio Berlusconi), né i…”fascisti”di oggi (quelli che hanno fatto fare una pessima figura alla Presidente del Senato) hanno mai partecipato ai grandi slanci di unità nazionale: alti momenti rigettati soprattutto per ragioni di pura convenienza elettorale.

Ma ciò non deve rendere l’elettore moderato complice delle nuove leve…

“fasciste” nel fare il bello e il cattivo tempo di questa democrazia.

Semplicemente lui deve prendere atto che quei parlamentari eletti non lo rappresentano: non facendo affatto parte del consesso dei “responsabili”, come non ne facevano parte nella prima Repubblica.

Il liberale moderato deve dirle chiare queste cose.

Così come, finalmente, ne ha preso atto Forza Italia.

Perché intanto è Giorgia Meloni che deve dirci, con assoluta chiarezza, se rinneghi il periodo fascista e pure se il MSI abbia commesso un grave errore a non condividere -in anni assai drammatici- la responsabilità di supportare le maggioranze di governo: di un Paese in assoluta emergenza economica e democratica.

Il liberale moderato fa sempre più fatica a farsi rappresentare -nel Parlamento- dai… “fascisti” di Meloni.

Lui avrebbe detto “Sì” a Mattarella.

 

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