Si dice che la Chiesa cattolica avrebbe una sua emittente televisiva denominata TV2000, ma che il numero dei suoi utenti non sia mai stato proporzionato alla stragrande quantità di credenti esistenti nel nostro Paese e alla popolarità raggiunta da Papa Francesco in Italia.

Si dice pure  che Fabio Fazio sia il “mezzobusto” più pagato d’Italia; ma che se la sua trasmissione “Che tempo che fa” non ha mai superato una media di ascolti di qualche milione di telespettatori.

Da quesri due dati potrebbe essere la nata l’idea di  una joint-ventureFazio-Francesco I, mettendo in piedi una  trasmissione del giornalista più garbato e (e talvolta, inutilmente) sorridente d’Europa che ha superato gli otto milioni di utenti.

Gli Italiani, ovviamente,  ne sono stati  felici, perché dopo lo spettacolo della fallita elezione di un nuovo Capo dello Stato, dopo quello del Festival di San Remo con le esibizioni di Achille Lauro e dei Maneskin hanno potuto restare attaccati  al piccolo schermo per seguire l’intervista (pilotata secondo i maldicenti dalle stanze di Santa Marta) del Pontefice in formato video gigante.

A me che seguo la folle idea di recuperare, per gli Italiani e possibilmente per tutti gli occidentali, il razionalismo (perso dal momento del tonfo della civiltà greco-romana per le invasioni barbariche, pacifiche, dal Medio Oriente e, violente, dal Nord Europa) l’occasione è stata propizia per trarre elementi utili a farmi desistere dal proposito. Ad impossibilia nemo tenetur, dicevano i latini.

Dunque, il Pontefice ha detto che l’esistenza organizzata in Nord-Africa (e in Libia, in particoolare) di immensi lager (è lui che li ha denominati così)  rivela che i trafficanti di esseri umani (anche qui è lui che li ha chiamati così) investono somme cospicue in questa “intrapresa” dai cospicui guadagni “economici”.

Il Papa non ha aggiunto che accresce l’entità del già notevole investimento la spesa per il trasporto marittimo su barconi, yaucht e gommoni (spesso nuovi di zecca, talaltra fatiscenti).

Da razionalista ostinato avevo seguito il suo discorso e posto attenzione, pieno di curiosità,  al suo finale: mi sarei aspettato che, a fil di logica, il “respingimento” dalle coste italiane e spagnole (le sole citate da Francesco I) sarebbe stato ritenuto, a rigor di logica, l’unico strumento per far capire ai trafficanti di esseri umani, organizzatori di lager, fornitori, medio tempore, a quei derelitti di pietanze e di bevande nonché  di scafi, che, come dicono a Roma, “non c’era più trippa per gatti”!

E invece,no! Il Pontefice ha detto che l’unica via percorribile per bloccare il traffico è quella di accoglierli nei centri organizzati. Da chi?  Dagli Stati e, ovviamente, dai misericordiosi  enti di beneficenza.

Ancora, dopo una serie sterminata di altre domande volte a sollecitare risposte edificanti per un culto religioso, in declino, come altri, presso le giovani generazioni, il Pontefice ha detto di essersi accorto che che dopo un lungo sonno il Diavolo si sia svegliato e abbia fatto prevalere, da un po’ di tempo, almeno sul nostro Pianeta, il Male sul Bene!

La domanda che da razionalista mi sarei sentito di porre, fingendo di ragionare come un credente, sarebbe stata: ma allora chi è veramente l’“onnipotente” , Dio o Satana?

Comunque, sfogliando i giornali, stamattina, ho potuto constatare che l’intervista è stata un boom, un successo mediatico che ha pochi precedenti. Amen!

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