Sappiamo bene che ci sono diverse anime liberali più o meno storiche, o che comunque hanno avuto un passato operativo ed attivo, sia sparse tra le varie formazioni politiche attuali che al di fuori, stando magari alla finestra ad osservare le evoluzioni della politica od il momento più propizio per riattivarsi.

Ebbene, mi rivolgo a tutti questi presenti e passati, esortando loro a comprendere che il momento propizio è giunto, l’ora della ricongiunzione, della convergenza, dell’unità delle forze liberali è arrivata e bisogna riattivarsi!

Come? Dove? Il Partito Liberale Italiano, nuovo, risorto, piccolo che sia, è comunque una realtà che finora ha camminato con le proprie gambe, esili che siano, a volte zoppicando, ma c’è. Può darsi che la convergenza delle forze liberali “sparse”, dei loro programmi politici collimino perfettamente con quelli del PLI e potrebbero dargli forza e vigore nuovi o rinnovati per crescere, allargare i suoi orizzonti verso una fascia più ampia d’elettorato deluso o da ritrovare.

Questi obiettivi si potrebbero raggiungere anche attraverso un’operazione di modernizzazione della “strutturina” PLI in grado di dargli una resa più dinamica, più giovane, meno legata a schemi del passato, un adeguamento al passo con i mezzi d’informazione oggi sempre più rapidi.

Ma certamente è sicuro che la dirigenza del PLI non può permettersi il lusso di sbagliare proprio in questa fase di rilancio e prescindere dal fatto che qualsivoglia, ad esempio, eventuale “ricambio generazionale”, non può non essere che composto da persone di assoluta fede liberale in primis, ma anche di preparata cognizione in materia parlamentare e che godano già di stima acquisita negli ambienti del Parlamento stesso.

Si è fatto certamente già un bel passo in avanti ad esempio con la creazione del web magazine “Rivoluzione Liberale”, che è sì organo stampa del PLI, ma rappresenta anche e proprio una evoluzione nel senso suddetto, perché la squadra dei redattori sono giovani che vivono la realtà di oggi, toccano argomenti non solo di politica liberale ma anche di cultura moderna in chiave liberale e ciò ha allargato infatti i consensi di gradimento negli utenti del web, e devo ammettere purtroppo anche a scapito del sito del PLI, ma questo dovrebbe essere per noi un punto d’orgoglio e non di rammarico, proprio perché l’allargamento dei consensi ne è il risultato ed i simpatizzanti aumentano giorno per giorno. Quindi ben venga!

Insomma, ciò che è stato il percorso tracciato dalla Segreteria politica, fin dal Consiglio Nazionale ultimo scorso, per giungere ad una Costituente Liberale, va continuato ad essere perseguito nell’ottica della riunificazione delle forze Liberali.

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10 COMMENTI

  1. E’ raro che io commenti pubblicamente gli articoli del giornale che dirigo. In verità, questa è la prima volta perché se non li riteniamo in armonia con la nostra linea editoriale – seppur aperta al contributo di idee di tutti – non troverebbero spazio in queste pagine. E se invece vengono pubblicati, sono già di per sé articoli che hanno riscosso la nostra approvazione. Insomma, apprezzare qualcosa che abbiamo già condiviso nelle nostre riunioni di redazione, apparirebbe “autocelebrativo” e… poco elegante.
    Stavolta, però, non posso farne a meno – al di là dei contenuti dell’articolo che comunque condivido – perché mi offre l’occasione per associarmi alle parole rivolte ai “ragazzi” redattori e collaboratori del giornale. In questi mesi ho avuto modo di scoprire un gruppo di giovani (alcuni conosciuti da tempo, altri meno) che ci fanno veramente sperare in una nuova classe dirigente alla quale poter consegnare le chiavi del nostro Paese. Professionalità, cultura, impegno, capacità, senso del dovere, rispetto delle regole li ritroviamo in queste nuove generazioni insieme a passione, ideali, consapevolezza di rappresentare quel futuro che noi “diversamente giovani” – come ci definisce una delle nostre redattrici – abbiamo ricevuto in custodia dai nostri padri perché venisse consegnato a loro.
    Sono pur sempre giovani (a parte alcuni “fuoriquota”, la loro età media è intorno ai 25 anni) con le loro intemperanze, leggerezze e debolezze ma non sono affatto diversi da come eravamo noi alla loro età.
    Insomma, grazie ragazzi per ciò che fate per noi, per i nostri ideali, per le nostre passioni. Ma, soprattutto, grazie per ciò che fate… per voi stessi!

  2. quoto:
    “Ma certamente è sicuro che la dirigenza del PLI non può permettersi il lusso di sbagliare proprio in questa fase di rilancio e prescindere dal fatto che qualsivoglia, ad esempio, eventuale “ricambio generazionale”, non può non essere che composto da persone di assoluta fede liberale in primis, ma anche di preparata cognizione in materia parlamentare e che godano già di stima acquisita negli ambienti del Parlamento stesso.”

    Sinceramente, mi sfugge per quale motivo ci dovrebbe essere questo ultimo requisito. Non ci dovrebbe interessare minimamente di essere stimati da certe persone (attualmente in parlamento), a mio avviso. Certe persone vanno solo sostituite, e l’hanno provato negli ultimi anni di immobilità delle riforme. Il ricambio generazionale è necessario, e nessuna costituente liberale potrà essere fatta se non si è pronti a mettere in discussione l’attuale leadership del partito; il giovane liberale che viene da fuori la vede così: è inutile che me ne vado da un partito in cui alla fine lassù ci stanno sempre i soliti per andarmene in un altro partito dove alla fine lassù ci stanno sempre i soliti. Bisogna mettersi in discussione e dare un segnale di umiltà. De Luca sono 14 anni che è segretario di questo partito… Mi pare che abbia fatto un ottimo lavoro, meriti il plauso di tutti… e di mettersi da parte con dignità e con la stima dei successori.
    Chiaramente bisogna stare attenti a non covare serpi in seno, falsi liberali e sabotatori, ma è necessario avere il coraggio di buttarsi nella mischia se si vuole veramente dare l’esempio come partito innovatore in cui non esistono aristocrazie di sorta.

  3. Ritengo degno di apprezzamento l’appello fatto, dall’amico Maurizio Irti, a tutti i Liberali ovunque sparsi, ancor più se a farlo è proprio un componente della DN, che nel caso in cui esso fosse realmente raccolto da qualche componente storico, inevitalbilmente vedrebbe ridotto il proprio campo di azione politica.
    Oltre all’appello testè ricordato apprezzo pure moltissimi degli spunti di ragionamento inseriti nell’articolo, che motivano questo mio modesto intervento.
    E’ innegabile che mai come oggi, la parola LIBERTA’, in tutte le sue coniugazioni, economiche, etiche, ecc., è tra le parole più in voga in Italia.
    Ma è altrettanto innegabile che l’unico soggetto titolare e titolato, della predetta parola, sia oggi ai margini dello scenario polico italiano. Perchè?
    Forse perchè non riusciamo ad avere una “massa critica”, quando ci sediamo ai tavoli della contrattazione politica con gli altri soggetti politici?
    Forse perchè ancora oggi sembriamo altezzosi e saccenti, nei confronti degli altri soggetti politici?
    O forse perchè, agli occhi degli altri soggetti politici o ancor più agli occhi degli elettori ci mostriamo come un “déjà vu”?
    Quindi io credo che se non accompagnamo il “ricambio generazionale” anche un “ri-cambio d’immagine”, rimarremo fermi al palo.
    Ha ragione l’amico Irti a ricordare che il momento è proprizio e non credo che perso questo treno potremo afferrarne un altro.
    Pertanto giusto l’appello a tutte le anime, anche quelle storiche, liberali, ma credo che proprio quest’ultime debbano oggi, ed è proprio questo che gli chiediamo, fare un passettino indietro. Il Segretario de Luca lo ha già dichiarato pubblicamente quinti sta a noi cogliere il testimone e dimostrare, anche a costo di qualche errore, che la “nuova generazione” c’è ed esiste, che è pronta a confrontarsi con tutti i soggetti politici, senza pre-costituzioni di sorta, ideoliche e/o storico-culturali, lavorando molto di più sul territorio anche senza avere rapprentanza istituzionale, cercando insomma di avere quella visibilità che ci permetta di riacquisire “massa critica”.
    Spero che tutto ciò al prossimo Congresso Nazionale sia possibile, che la paura del nuovo non attanagli il vecchio, che i padri siano consapevoli che figli sono ormai in grado di camminare con le proprie gambe, che non si debba mostrare curricula politici ma mostrare solamente i risultati ottenuti sul territorio, insomma che il PLI è capace di mostrare volti nuovi e nuovi orizzonti.

  4. Commento volentieri sia l’intervento di “Insolente” che quello di Giuseppe Stella.

    Non ho sul territorio, almeno quello romano, la percezione del “deja vu” , anzi , proprio in questi giorni che stiamo uscendo con una campagna manifesti PLI per le strade di Roma , riscontro interesse e curiosità nelle persone.

    Se fino a pochi mesi fa le persone ti dicevano “Perchè , esiste ancora il PLI?” , oggi ti approcciano dichiarando :” ahhhh…..io avevo sempre votato PLI !! Vorrei attivarmi, che posso fare? ”

    Qesto è un dato e non sporadico vi assicuro! Allora , ciò significa che il “marchio” PLI può essere considerato storico, tradizionale….. impolverato forse? Ma certamente non mancante di attrattiva per ciò che intrisecamente trasmette nella gente, e cioè un richiamo all’ etica , alla cultura della politica, alla serietà degli intenti o dei programmi politici .

    Insomma , sento intorno a me una voglia di ritorno alla concretezza , alla politica applicata in economia come in altri campi sociali , le persone , gli elettori, di questo “Circo Barnum” della pseudo politica, sono stufe , le cronache politiche attuali se venissero riportate da Novella 2000, anzichè dai quotidiani tradizionali, sarebbe più naturale !

    Non vorrei che anche Liberali come voi ,quindi veri ed autentici, possano pensare che, in questo momento storico, di una Italia abituata agli slogan d’effetto ma vuoti di contenuti o ai simboli senza valore politico intrinseco , ritengano troppo “serio” il simbolo PLI .

    Io e molti altri credetemi, invece ritengono proprio che ci sia bisogno di un ritorno a simboli che rappresentino una tradizione ben identificata che si distingua dalla massa ….. poi potrà essere aggiustato, modernizzato, svecchiato….quello che vi pare , ma non è certo la prima operazione da fare .

    La prima operazione da fare , e la si sta facendo, la Direzione Nazionale tutta, quindi anziani e giovani liberali, è quella di redazione di un programma politico concreto, che si sintetizzi e si concentri in due o tre politiche di sicura identià Liberale e con questo presentarsi sia agli altri Partiti che alla gente !

    Quindi partiamo dai contenuti che riempono un simbolo !

    Altro argomento è verso quelli che guardano al Congresso solo come un’ arena per cimentarsi in una “battaglia generazionale” , secondo me, non hanno compreso la volontà della Direzione Nazionale di portare avanti un Congresso costituente che raggruppi nuovamente i Liberali “sparsi” , proprio per dare nuova forza e vigore e sviluppare “massa critica” che ci renda più forti insieme e più visibili all’esterno. Questo è il presupposto!

  5. Vorrei replicare solo per sgoberare eventuali nubi che si fossero addensate sul mio commento.
    Lungi da me aprire “lotte generazionali”. Non sono innamorato del nuovo per il nuovo.
    Da buon Liberale sono innamorato solamente dalla meritocrazia, quindi se il nuovo merita bene, altrimenti se a meritare è il vecchio, meglio.
    L’unica mia preoccupazione risiede nella speranza che il vecchio, in via precostituita, sbarri la strada al nuovo.
    Quindi sposo in pieno l’appello unitario, senza aggettivi generazionali, ed il mio commento voleva solamente servire da pungolo, da stimolo, ad argomentazioni che vanno anch’esse affrontate, senza cercare di tacerle per evitare di suscitare rimbrotti.
    Caro Maurizio anche l’aver usato la frase del “deja vu” voleva essere da stimolo, perchè anche noi, nel nostro piccolo e con pochi mezzi ma armati di tanta buona volontà, a Catania ci siamo riaffacciati sulla piazza politica con l’iniziativa del “porto di Catania”, ottimamente condotta dal nostro Ciccarelli e De Luise, ricevendo particolare attenzione sia sull’iniziativa per se stessa ma anche e principalmente mettendo in campo un’attività di visibilità del PLI. Quindi il mio voleva e vuole essere un invito anche a tutti gli amici del PLI, di tirare fuori i gazebo dai polverosi magazzini e riappropriarci delle Piazze.
    Colgo l’occasione appunto per sollecitare l’apertura di molti gazebi in tutte le piazze d’Italia, per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge elettorale c.d. pocellum, questa si vera occasione di visibilità, anche perchè protremmo essere protagonisti di una grande iniziativa popolore, altrimenti anche questa verrebbe derubricata come l’ennesima occasione che non abbiamo saputo cogliere, visto anche il reale pericolo che si è corso di vederecela scippata da altri soggetti politici, che invece grazie al personale impegno del Sen. Palumbo a cui va dato atto pubblicamente, possiamo sfruttare per essere ancora protagonisti sullo scenario polico italiano.
    Scusatemi per ventuali errori e/o rifusi, ma scrivo in micro ritagli di tempo dal posto di lavoro ed essendo pubblico, non vorrei essere rimproverato da Brunetta ed etichettato quale fannullone, quindi non ho il tempo di rileggere attentamente ciò che scrivo.
    A presto.

  6. Nuove forze, nuovo contenitore nuovo simbolo e soprattutto nessuna pregiudiziale…solo su queste basi potrebbe esserci una riunificazione, altrimenti rimarrà tutto com’è!

  7. Neanch’io sostengo il nuovo per il nuovo, ma credo che per avere veramente una speranza si debba avere la mente aperta e mettere in discussione le cose più ovvie. Tranne i principi del liberalismo, s’intende.
    Ma ora giustamente pensiamo alle firme, che l’impresa non è da poco.

  8. Parlare di COSTITUENTE LIBERALE, specie in un momento di crisi globale della politica, dove uno dopo l’altro sono venuti meno tutti o quasi i punti di riferimento ideali, alla vigilia, forse, di una nuova tangentopoli, con un clima anti-politica che monta ogni giorno di più, forse troppo, perchè vedo il rischio che si possa buttare il bambino con l’acqua sporca, è musica per le mie orecchie. Anche perchè, della necessità di ciò è cosa nota e che sostengo e sosteniamo, come UpL ormai da alcuni anni.
    Una Cost.Lib. che possa riunire sotto un unico tetto i LIBERALI dispersi, oggi, in mille rivoli.
    E che, proprio per questo, contano meno del due di picche a briscola, quando la briscola è coppe.
    E le forze LIBERALI, PLI in primis presenti nel paese, quelle vere, potrebbero utilizzare questi mesi che ci separano alle nuove elezioni, per dare vita ad una COSTITUENTE LIBERALE, cui partecipino tutte le forze libere e vive della nazione, che si riconoscono nei Principi Liberali, che vogliuano il vero cambiamento, che concordino su pochi punti per far ripartire l’Italia, anch’essa molto prossima al baratro.

    SCRIVEVO PROPRIO OGGI SU FB “OCCORRE RIPENSARE, DA LIBERALI, TUTTI, QUINDI NON SOLO COME PLI, AD UN NUOVO MODO DI FAR POLITICA “LIBERALE”, SUPERANDO DIVISIONI, RIPICCHE PERSONALI, TRA SUOCERA E NUORA, E NON SOLO, IL VOLER ESSERE TUTTI GENERALI DI UN ESERCITO, O MEGLIO PIU’ ESERCITI, CHE NON CI SONO O ESISTONO SOLO NELLA FANTASIA DEI GENERALI. L’ITALIA (E NON SOLO) NECESSITA OGGI PIU’ CHE MAI DI UNA PROFONDA AUTENTICA RIVOLUZIONE LIBERALE. PER FARE CHE COSA? INUTILE RIPETERLO. BASTA SCORRERE I NS.FORUM, LE IDEE NON MANCANO. MA SCRIVERLO SOLTANTO E’ FARE ACCADEMIA. DOBBIAMO TORNARE A FARE POLITICA VERA, FUORI NELLE PIAZZE, NEI MERCATI, DALLA PARTE DELLA GENTE E DEI PRODUTTIVI. NON E’ FACILE, NOS SARA’ FACILE, VISTO IL PROFONDO DISGUSTO, CHE E’ ANCHE IL MIO, ANCHE IL NOSTRO, PER QUESTA POLITICA FATTA DI politicanti, CHE PENSANO AI LORO INTERESSI E A QUELLI DELLE CASTE CHE RAPPRESENTANO. DOBBIAMO SMETTERLA DI VESTIRE IL COMODO RUOLO DI COMMENTATORI DELLA REALTA’ CHE CI CIRCONDA, PER RIVESTIRE, QUELLO ASSAI PIU’ SCOMODO, DI PROTAGONISTI DI QUELLA REALTA’, INIZIANDO QUELLA RIVOLTA IDEALE CHE CI PORTI A VIVERE IN UNO STATO NORMALE, LIBERALE, NON PIU’ PATRIGNO VERSO I PROPRI SUDDITI. BASTA CON LA SCHIAVITU’, ROMPIAMO LE CATENE, TORNIAMO AD ESSERE UOMINI LIBERI. RIAFFERMIAMO LA NOSTRA DIGNITA’. RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA LIBERTA’.

    RIASSUMENDO: COSTITUENTE LIBERALE, allargata ai Liberisti e ai Libertari, a tutti gli Uomini Liberi e al Popolo dei Produttivi, non statalisti o socialisti, (sì ci sono anche quelli!), quanto prima, possibilmente in autunno o nella primavera del prossimo anno.
    Per dibattere e trovare pochi punti, di un programma condiviso, ciò che ci unisce, in altre parole, e su quello costruire la RINASCITA DELL’ITALIA. Con chi ci sta.
    A partire dal glorioso PARTITO LIBERALE ITALIANO.
    E DUNQUE, CHI CI STA?
    PLI, TEA PARTY, CONFCONTRIBUENTI, UPL, FONDAZIONI LIBERALI, ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI DI DIFESA DELLE PARTITE IVA E DI CHI PRODUCE RICCHEZZA, ASSOCIZIONI E MOVIMENTI LIEBERALI, LIBERISTE, LIBERTARIE….CHI CI STA?

    Il web è davvero in fermento, dibattiti e proposte liberali si susseguono ogni giorno.
    Ma il web non basta. La politica, quella vare, si fa fuori, in mezzo alle piazze, nei mercati. Non lasciamola ai soliti politicanti, ai difensori degli interessi delle caste, dei propri interessi. Riprendiamoci i nostri spazi, spezzimo le catene di questo stato patrigno, di questo stato rapace di altrui ricchezze. Cel la possiamo fare, ce la dobbiamo fare.
    Per l’Italia, per il nostro futuro, ma soprattutto per quello dei nostri figli.
    Dunque, non più “commentatori”, ma da “LIBERALI” tornaiamo ad essere “PROTAGONISTI”.

    RIVOLTA IDEALE, RIVOLTA MORALE, ITALIA LIBERALE!

    COSTITUENTE LIBERALE, DI TUTTI I LIBERALI ITALIANI. E’ ORA, L’ORA DELLA RINASCITA.
    NOI CI CREDIAMO. NOI LA VOGLIAMO.
    UN SOGNO CHE PUO’ E DEVE DIVENTARE REALTA’.

    E ora, al lavoro, che non siamo che all’inizio.

  9. L’articolo di Maurizio Irti e il particolare commento di Marco Sabatini, nella sua qualità di direttore del web magazine Rivoluzioneliberale.it hanno fatto il punto del rinnovato interesse per la politica del PLI. Condivido e apprezzo le loro considerazioni e vorrei sottolineare che non ci sono solo ex liberali a manifestare curiosità e interesse per le iniziative del Partito. Giovani e meno giovani apprezzano molto la sobrietà e l’affidabilità di un Partito che si richiama a valori antichi e sempre attuali per la loro efficacia nella cura ai mali di questo triste periodo storico dell’Italia.

  10. Mi pare che tutti i commenti tendano a convergere. Credo che ora spetti ai vertici del PLI fare i primi passi giusti per coinvogere chi può arricchire il progetto dello sviluppo di una forte area liberale. Ricordo per utilità d’azione: Forza Italia prima e PDL poi avrebbero dovuto essere il “ partito liberale di massa “ . I liberali che ne fecero o che ne fanno ancora parte non furono però in grado di far si che tale partito fosse composto soprattutto da liberali con politiche liberali. I programmi elettorali e di governo avevano un taglio fortemente liberale, ma prevalse poi la politica che abbiamo conosciuto. Le cause ? Coalizioni bloccanti e membri di Parlamento e di Governo che di cultura liberale avevano ben poco, oltre a lobbies, clientele e corporazioni sempre in agguato. Ed i pochi liberali capaci ed attivi si disperdevano in battaglie solitarie, dimenticando che la politica, oltre che con l’intelligenza ed il prestigio personali, la si fa con i numeri.

    Ho sempre pensato che si potesse incidere politicamente solo se si fosse messo fine alla diaspora liberale, ma alcuni tentativi, fatti nel corso degli ultimi 15 anni., di mettere su una casa comune di soli liberali fallirono. Troppi personalismi e piccoli obiettivi di potere lo impedirono.

    E’ stato finalmente capito che serve una casa comune, altrimenti non se ne esce? I “vecchi” sono disponibili a sostenere ed aiutare le nuove leve ad affermarsi e a rappresentare pubblicamente un mondo liberale finalmente riunito ? Può essere il PLI la ritrovata casa comune che offre le fondamenta per costruire una presenza liberale realmente incisiva laddove si decide e si governa ?

    Se ogni vero liberale si spoglierà da desideri di affermazione personale o da piccole “beghe” fra vecchi amici, si può ragionevolmente pensare ad attirare buone percentuali di elettorato. Il popolo e il voto liberale esistono. Se facciamo emergere dei generali degni di fiducia, che sappiano rappresentare al pubblico le cose che vogliamo fare nell’interesse di ogni cittadino italiano, potremo essere membri forti e determinanti di una coalizione amica. Ma dobbiamo prima ritrovarci fra soli liberali per definire programmi e ricevere consensi chiari per poi poter incidere.
    Credo che non pochi siano disponibili.

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