È già stato scritto e detto molto, talvolta troppo, sul Vittorio Gassman attore teatrale e cinematografico, ma quanti tra di noi conoscono in profondità il suo lato familiare? Giancarlo Scarchilli, entrato ed affermatosi nel mondo dello spettacolo come sceneggiatore e regista proprio dopo averlo conosciuto, cerca, e lo fa con merito, di restituirci questo Gassman inedito nel suo docu-film Vittorio racconta Gassman, presentato allo scorso Festival di Venezia, in cui l’istrionico mattatore è libero di raccontarsi senza limiti e tabù, con lo stesso vigore e la stessa energia con la quale affrontava i suoi ruoli migliori, ma anche con la timidezza e l’insicurezza dell’uomo pieno di dubbi e paure.
Affiancato per la maggiore dal figlio Alessandro, non certo all’altezza del padre, ma utile narratore di retroscena e aneddoti di vita privata, Vittorio intraprende un viaggio interiore che è allo stesso tempo sfogo estemporaneo e confessione ragionata, lieve autocompiacimento e umana semplicità, passando in rassegna i momenti piacevoli della sua vita, quali i successi ottenuti nel mondo dello spettacolo, ma anche quelli più difficili, che lo hanno costretto a restar lontano dagli affetti e dalla famiglia.
Una confessione lunga più di un ora, durante la quale intervengono anche i suoi amici più cari e coloro che l’hanno conosciuto da vicino come Ettore Scola, Giancarlo Giannini, Federico Fellini, Carlo Lizzani, Francesco Rosi, Paolo Virzì, Carlo Verdone e Gigi Proietti, solo per citarne alcuni, aggiungendo alla già ampia e sfaccettata complessità del personaggio/uomo Gassman ulteriori sfumature talvolta divertenti, talvolta commoventi.
Il docu-film di Scarchilli scorre piacevolmente, catturandoci e avvicinandoci ancor di più ad una delle figure cardini dell’universo culturale italiano del ‘900, ed in particolare al suo carattere bipolare, tanto esuberante e intraprendente, quanto introverso e timoroso. “Mi disturba la morte, è vero. Credo sia un errore del Padreterno. Io non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me… che farete da soli?”. Firmato Vittorio Gassman.
