Lawrence Lessin, giurista americano, proporne una nuova strada per regolamentare internet e modificare il concetto di pirateria informatica. Lessin propone un’economia ibrida, tra profitto e condivisione: “Il futuro del diritto d’autore dovrebbe essere la sua progressiva estinzione, a vantaggio di una regolamentazione che alimenti l’intera gamma della creatività consentita da Internet”.
Si fa strada un nuovo concetto di condivisione dei dati coperti da copyright disponibili in rete. Sotto accusa i nuovi sperimentatori – che mescolano materiali on line per creare nuovi suoni e immagini – in quanto limitano i profitti degli autori. Discografici, produttori ed artisti accusano chi scarica musica e video da internet, di violare i propri interessi, senza tenere conto che i prezzi all’acquisto sono spesso proibitivi e che nella contaminazione intellettuale risiede la ricchezza.
Il dibattito è aperto. Intanto le fila dei veri pirati informatici si ingrossano, quegli hacker fraudolenti che rubano le password per accedere ai dati personali, che rubano le identità su internet, che si appropriano quotidianamente degli indirizzi email, contro di loro si fa poco. Non sarà che tutto ciò che viene alla ribalta delle cronache e per cui si chiede l’intervento giuridico, è dettato dal mero interesse economico e ai consumatori singoli e anonimi non si da peso? La comunità internettaria dovrebbe dialogare per trovare soluzioni che mettano al riparo ogni utente dal furto della propria vita on line, servendosi di giuristi e tecnici per il bene comune.
