Washington – Analizzare in questi mesi la stampa estera, giorno per giorno, ha fatto percepire a tutti noi quanto l’Italia non fosse più considerata un Paese credibile, sul quale contare. La rapida approvazione della manovra economica da parte di Camera e Senato, aveva fatto sì che ci fosse  un piccolo segnale di ripresa e  l’esistenza di un Parlamento coeso e assennato davanti ai veri momenti critici. Ma è stata l’illusione di un attimo. I buoni propositi sono stati subito insabbiati da altri “problemi”, considerati dal governo più “urgenti”. Ecco che così, sulle pagine dei giornali e delle agenzie di stampa americane,  si ricomincia a parlare dei battibecchi tra Berlusconi e Tremonti, di tangenti,  della discussione di leggi e leggine “ad personam”, non capendo come ci si possa occupare di altro, non concentrare la propria attenzione unicamente sulla risoluzione del problemi che si chiamano economia, debito  pubblico, disoccupazione, produttività. Il nostro senso civico che fine ha fatto? E la voglia di ridare credibilità al Paese?

Le prime pagine dei giornali qui a Washington non fanno che sottolineare la gravità del debito americano, di quanto ci si debba dare da fare e di quanto presto il Congresso debba votare l’innalzamento del debito pubblico. C’è grande preoccupazione, vera preoccupazione e si sente. Ormai è consuetudine riportare notizie poco confortanti, ne gratificanti per noi, ma in questi giorni, parlando con personaggi dell’ambiente politico di Washington, la percezione che il nostro Paese sia completamente allo sbando è ancora più viva e dolorosa e Berlusconi è visto dai giovani americani come un “piccolo dittatore”, antidemocratico ed egoista. Tremonti, il personaggio più integerrimo del nostro panorama politico, rischia di essere “scaricato” dai suoi, quando era stato fino ad ora la figura di riferimento per gli osservatori stranieri. Negli USA, il primo emendamento della Costituzione è sacro, e gli americani lo vivono con grande partecipazione facendovi riferimento in ogni momento della loro  vita. Il Congresso non può fare leggi che limitino la libertà di religione, di parola individuale o di stampa, il diritto di riunione o di fare petizioni, si può inoltre fare appello al governo in ogni momento, per mettere fine a torti subiti. E noi? Cosa aspettiamo a rimettere in piedi un Paese che di torti ne ha subiti a sufficienza? Non possiamo più andare in giro per il Mondo e sentirci a disagio perché italiani. La cosa che impressiona maggiormente qui in USA, è la percezione, quasi epidermica, di quanto sia viva la partecipazione dei cittadini a qualsiasi iniziativa politica, quanto gli uomini politici facciano propri i problemi del Paese, qui tutto è trasparente e viene passato al vaglio dei cittadini. I membri del Congresso guidano le proprie macchine e pagano le spese che vanno fuori dalle loro mansioni, compreso il Presidente. La scorta ce l’hanno solo le altissime cariche dello Stato. Non sarà forse il Paese migliore del Mondo, ma sicuramente le parole senso civico, etico, morale, trasparenza, libertà hanno un senso. Noi quando gli vogliamo restituire un senso?

J. Donovan, “Berlusconi Survives Confidence Vote in Senate Amid Attempt To Pass Decree”, “Bloomberg”, 29 Luglio 2011. “La mozione, che è il 48° voto si fiducia chiesto da Berlusconi per chiudere il dibattito e far passare il “suo” progetto di legge (processo lungo), arriva alla fine di una settimana, durante la quale l’Italia ha lottato strenuamente per non diventare l’ultima vittima del debito europeo. I tassi d’interesse sul prestito sono schizzati alle stelle, anche se il Paese ha venduto 8 milioni di debito ad un’asta ieri tra la speculazione che Tremonti avrebbe potuto dimissionare e il rischio che il fondo di salvataggio dell’Europa non fermi il contagio della crisi del debito …”

S. Rappoport, “Italian Finance Minister Faces New Corruption Link”, “Business Insider, 29 Luglio 2011. “Il Ministro delle Finanze italiano Giulio Tremonti è sotto inchiesta per aver pagato in contanti un suo collaborator, oggi sotto inchiesta per corruzione. Tremonti avrebbe pagato 1430 euro al mese per affittare un appartamento di lusso a Marco Milanese. I pagamenti in contanti di Tremonti ammonterebbero a meno della metà di quello che vale un affitto di quel genere… pagare l’affitto cash è una pratica molto diffusa in Italia per evitare di pagare le tasse, anche se Tremonti nega che sia questo il motivo che lo ha portato a pagare l’affitto in contanti…la notizia è arrivata dopo settimane di dispute tra Tremonti e Berlusconi, dispute che hanno portato a paventare le dimissioni del ministro… Berlusconi ha dichiarato che “Tremonti non sa giocare in scuadra, pensa sia l’unico intelligente e che il resto della gente sia stupida…”

L. Alderman, “A Daunting Path to Prosperity“, “New York Times, 28 Luglio 2011. “…l’apertura di IKEA a qualche kilometro dalla torre di Pisa, avrebbe portato milioni di euro oltre a centinaia di posti di lavoro in Toscana…ma da sei anni burocrazia e politica hanno preso il sopravvento, mettendo i bastoni tra le ruote ai finanziatori del progetto…a Maggio, quando ancora non si sapeva se, e quando, i permessi sarebbero stati accordati, IKEA ha fatto sapere che rinunciava…in un momento nel quale l’Italia è in piena crisi economica non può permettersi questa debacle… anche se è la settima economia del Mondo, l’Italia ha poche possibilità di uscire dal debito che può minacciare il suo avvenire economico e quello dell’UE…”

AP  per “The Washington Post”, “Berlusconi protege formally steps down as Italy’s justice minister to focus on boosting party”, 27 Luglio 2011. “… Alfano è stato l’architetto delle riforme giuridiche fatte su misura per il Primo Ministro per aiutarlo ad affrontare i suoi guai legali, legati al suo impero finanziario. Berlusconi asserisce che la legge è stata fatta per tutti gli italiani… Alfano è stato nominato dopo la debacle elettorale di questa primavera per ridare vita e credibilità al PdL di Berlusconi…”

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