30.08.2010 Immagini e parole di Lulù (2011; editore Kowalski; pp. 192; € 16,00) – “Un volume”, quello scritto da Niccolò Fabi e corredato dalle fotografie di Shirin Amini, “di parole e immagini dedicato al concerto che nell’agosto scorso Niccolò Fabi ha voluto dedicare alla memoria della piccola Olivia (detta Lulù), la sua bimba morta di meningite”. Lo scrive ‘Books Blog’. Fabi, “che ringraziando i suoi amici-cantanti di essergli vicino ha detto «Sono un uomo fortunato». Lui che ha trovato la forza, a pochi mesi dall’accaduto, di fondare l’associazione i cui fondi sono destinati alla ong (organizzazione non governativa, N.d.R.) Medici con l’Africa Cuamm”.

Gran circo Taddei e altre storie di Vigàta (2011; Sellerio; pp. 325; € 14,00) – “C’è un mondo, appena fuori dal nostro, un microcosmo chiamato Vigàta, che vive di notte e che è popolato soprattutto di donne. Un mondo di tipi che sembra fatto di cartone. Mai viste tante donne sulle scene camilleriane”. E’ quanto si legge nella recensione di ‘Tuttolibri’ (‘La Stampa’), a proposito dell’ultimo romanzo di Andrea Camilleri. “Un mondo del tutto sveglio, in piedi e in azione, un mondo dunque rovesciato e perciò ai confini della realtà entro un ideale del contrario che qui Camilleri ripropone per intonare lo sbertucciamento al regime”. Camilleri, secondo ‘Tuttolibri’ “irride al fascismo minandone le fondamenta del superomismo e della probità femminile, fa dei precetti costituiti (quali il divieto di usare parole straniere o di giocare d’azzardo e l’imperativo di accrescere la prole) quadri di satira e sberleffo, creando macchiette icastiche e in pantomima”.

Il pescatore di tonni (2011; Fausto Lupetti Editore; pp. 240; € 16,00) – La pagina culturale di ‘Repubblica’ scrive del romanzo di Raffaele Mangano, il quale “riesce, grazie all’esperienza acquisita sul campo,  a raccontarla in modo diverso ed esaustivo, con quella sensibilità in più che fa la differenza. Rito antico, sanguinoso e necessario, la mattanza. E’ Nino Pizzuto, “il protagonista del Pescatore di tonni, a raccontare e raccontarsi. Arrivato  per caso a Favignana, guarda, ascolta, s’incuriosisce e si fa conquistare da Zù Peppe e dagli altri pescatori”. Nel libro, secondo ‘Repubblica’, emerge l’esigenza di “assorbire culture ed esigenze diverse rispettandone le origini, piuttosto che inseguire la più facile e rassicurante omologazione dei nostri tempi”.

Arrovescio (2011; Rubbettino; pp. 106, € 10,00) – Il romanzo di Francesca Chirico, ci dice il sito ‘Sul romanzo’, parla del “rovescio delle cose che per una volta ha la parte principale. Rovescio è la storia e la fantasia che si intrecciano nella vita dei contadini e dei pastori che sono al centro della narrazione e che rappresentano l’esatto  contrario dei notabili, dei ricchi, che tra la fatica nei campi e la sezione locale del Pci vogliono ritagliarsi il loro spazio. Un’epoca, quella raccontata, in cui si era appena usciti dalla seconda guerra mondiale e la vita non faceva sconti se non a Don Antonio che possedeva più di quanto gli era necessario”. Arrovescio, “premiato come miglior opera inedita al concorso nazione Parole nel vento, è tanto altro oltre che narrazione semplice chiara e veloce”.

E’ troppo sangue anche per me (2011; editore A.CAR.; pp. 298, € 15,00) – “Una storia”, quella scritta da Marina Crescenti, “costruita con la tecnica soggettiva”, si legge nella recensione del sito ‘Cinquew’, “affidata alla voce narrante del protagonista, alle prese con la sua terza indagine, il commissario Lorenzo Narducci della questura di Milano. Nello “scorrere del romanzo sono inseriti dei flash, che ripercorrono momenti tragici risalenti alle Joy Divisions (Divisioni della Gioia o Case delle Bambole). L’antefatto permea il romanzo: muove i personaggi, aleggia su interrogatori, analisi, riflessioni. Scioglie il mistero che ogni mossa dell’assassino porta con sé”.

Come si esce dalla società dei consumi. Corsi e percorsi della decrescita (2011; editore Grillenzoni; pp. 203, € 16,00) – Dell’ultima opera di Serge Latouche (traduttore F. Grillenzoni), professore emerito di scienze economiche all’Università di Paris-Sud, specialista dei rapporti economici e culturali Nord-Sud e dell’epistemologia delle scienze sociali, scrive ‘Libon News Blog’, secondo cui si tratta di una “riflessione sulla necessità di abbandonare la via della crescita illimitata in un pianeta dalle risorse limitate. Non si tratta, a suo giudizio, di contrapporre uno sviluppo buono a uno cattivo, ma di uscire dallo sviluppo stesso, dalla sua logica e dalla sua ideologia”. Secondo l’autore “la stessa crisi attuale può essere vista come una buona notizia, se servirà ad aprire gli occhi sulla insostenibilità del progresso che l’Occidente ha realizzato fin qui”.

Siamo soli nell’universo? (2011; Editrice San Raffaele; pp. 180, € 17,50) – “Ci sarà qualcun altro nell’immensità, in questa «stanza smisurata e superba», o siamo soli nell’universo? E soprattutto, come sarà fatto questo qualcuno?”. Sono le domande che si pone la recensione del ‘Corriere della Sera’, riguardo al saggio di Elio Sindoni. “E’ difficile dire che cosa preferiremmo, ma la nostra mente non ha potuto trattenersi dal fantasticare anche su un tema del genere, pur così astruso e privo di appigli”. Il tema “è affrontato in chiave scientifica, anche se l’autore non disdegna alcune appetitose incursioni nelle più riuscite rappresentazioni e nei numerosi racconti fantastici di ieri e di oggi sul tema extraterrestri. Molti sono convinti che esistano, anche perché si vanno scoprendo in questi anni un numero sempre maggiore di pianeti più o meno simili al nostro che orbitano intorno alla loro stella, come noi intorno al Sole. Ma se gli extraterrestri esistono perché non li abbiamo ancora visti?”.

Finanzcapitalismo. La civiltà del denaro in crisi (2011; Einaudi; pp. 324, € 19,00) – Di nuovo ‘Tuttolibri’ recensisce il saggio di Luciano Gallino. “L’economia neoliberista o neo-liberale che domina da trent’anni è del tutto irrazionale: produce crisi sociale, speculazione finanziaria, disoccupazione crescente, impoverimento generale, riduzione dei diritti sociali e quindi anche politici e civili; eppure continua a regolare le condotte umane e a dettare l’agenda politica”. ‘Tuttolibri’ riporta un passaggio dell’opera: “«A causa di politiche economiche pluridecennali orientate in primo luogo a comprimere i redditi da lavoro e ad accrescere le disuguaglianze, nonché di un’architettura che ha dimostrato di avere fondamenta gravemente difettose, il sistema finanziario è incorso in una crisi nata dall’eccessivo ammontare di debito che aveva creato»”.

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