Il sistema scolastico italiano ha assunto nel tempo l’immagine di un’Istituzione che frena il Belpaese anziché essere il motore della sua crescita.
Il confronto con le esperienze dei principali partner europei e degli altri paesi avanzati del mondo mostra le diverse criticità dell’Istruzione made in Italy. Gli elementi su cui riflettere sono almeno tre: l’istruzione superiore di massa; la mancata modernizzazione dell’offerta formativa; le difficoltà nello stimolare la ricerca per accrescere la competitività del sistema-Paese.
L’estensione dell’istruzione superiore, indipendentemente dal ceto sociale di appartenenza, ha rappresentato un’indiscutibile conquista del mondo occidentale. Tuttavia la scelta di orientare tutti gli studenti a una formazione di tipo “liceale” ha creato un doppio cortocircuito: da un lato la qualità media degli studenti è inevitabilmente peggiorata; dall’altro non si è tenuto conto delle esigenze del mercato per favorire la ricerca di occupazione, come testimoniano le difficoltà di reperimento di collaboratori, in particolare tecnici e specialisti, da parte delle imprese.
Nel perseguire obiettivi di efficienza ed efficacia, l’istruzione di massa dovrebbe consentire agli studenti di modulare il proprio curriculum secondo le proprie attitudini e aspirazioni. In questo senso, il sistema scolastico statunitense appare molto più moderno e flessibile del nostro, tutt’oggi ancorato ad un’offerta formativa pensata nel secolo scorso. Negli States, infatti, lo stato e il distretto definiscono gli schemi dei curricula che gli studenti devono seguire per diplomarsi alla scuola superiore e poi nel caso proseguire con l’università. Ciò consente di strutturare l’offerta formativa sulle necessità del territorio, oltre a favorire l’occupazione giovanile.
In altre parole, bisognerebbe sostituire il sapere per conoscere, tutto italico, al più anglosassone conoscere per saper fare. Anche in questo caso, gli USA costituiscono un modello. Nel campo della ricerca, il sistema americano ha mostrato una sorprendente capacità di produrre e al contempo attrarre i migliori laureati, creando poli di eccellenza quali la Standford University, nel cuore della Silicon Valley, o il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, in modo da stimolare l’innovazione per accrescere la competitività nazionale.
Infine, non va sottovalutato il ruolo sociale dell’Istituzione scolastica, attraverso la quale è possibile infondere nella comunità il credo meritocratico e instillare un forte senso civico nei giovani cittadini del domani.
Ogni mattina studenti e docenti americani recitano il pledge of allegiance, giuramento di fedeltà alla bandiera e alla repubblica; non sarebbe male se anche in Italia si replicasse tale esperienza, magari recitando qualche articolo della Costituzione.
