Se da una parte i Super-Ego socialisti, Hollande, Aubry e Royal, continuano a essere in disaccordo su molti punti del loro programma, il capo di Stato Nicolas Sarkozy continua la sua presentazione in sordina delle strategie UMP per il 2012, sicuro e pacato, nonostante alcune sue esternazioni, palesemente di circostanza, in merito alla sua ricandidatura. Ce ne hanno parlato ne “Le Figaro” di Giovedì Charles Jaigu e Solenne De Royer, nel loro Sarkozy: «Se mai fossi il candidato… ».
“«Se mai fossi il candidato… ». Di fronte ai deputati UMP, durante la riunione di mercoledì all’Eliseo, Nicolas Sarkozy ha evocato le presidenziali facendo mistero delle sue intenzioni: «Un’elezione è sempre un qualcosa difficile. Si tratta sempre di un incontro miracolare tra la riflessione e il desiderio. Una rielezione è ancora più difficile, perché non rispecchia gli stessi calendari, gli stessi desideri e le stesse strategie della precedente». Con la ferma intenzione di placare l’impazienza di coloro che vorrebbero accelerare il tempo per una dichiarazione ufficiale, il presidente ha richiamato al «sangue freddo, all’unità e alla riflessione». «Ogni cosa ha il suo tempo. Semmai fossi il candidato, lo sarei solamente dopo aver rispettato il mio dovere nei confronti dei Francesi»”.
Frasi ad effetto, quelle del capo dello Stato, che manifestano la sua tranquillità e il suo ottimismo per il futuro della Francia, malgrado la crisi dalla quale è attanagliata assieme a tutta l’Europa, e dalla quale, stando alle sue parole, si potrà uscire solamente grazie ad una rifondazione del capitalismo e ad un consistente aumento del libero scambio. Continuando ad esporre tra le righe il suo programma per il 2012, si è in seguito soffermato ad elogiare la Francia che, «nonostante le 35 ore, Lionel Jospin, la pensione a 60 anni e l’attrazione per il marxismo è il paese che ha resistito nel miglior modo alla tempesta», oltre a difendere il primo ministro François Fillon nell’ambito della manovra economica proposta, legata alla tanto osannata règle d’or.
Come fanno notare Jaigu e De Royer, “il leader UMP si è infine soffermato sulla rentrée politique del suo partito a Marsiglia, felicitandosi per il buon lavoro svolto da Bruno Le Maire, nonostante le critiche mossegli». «Amo la gente che ha le idee chiare, e colui che sarà candidato alle presidenziali proporrà dei progetti altrettanto efficaci e adatti al futuro di questo Paese»”. «Sono un seminatore che lavora e che semina», ha chiosato Sarkozy. Ma sarà anche capace di raccogliere i frutti?
