Questa nota settimanale comincia con i risultati della votazione di fiducia di ieri alla Camera: dopo il raggiungimento del numero legale 319, il Governo ottiene la fiducia con 316 si, 301 no, votanti 619, maggioranza richiesta 309. Intanto Bankitalia, con tempismo pre-votazione sulla fiducia, conferma che le entrate fiscali hanno diminuito il debito pubblico attuale, senza ricorsi a condoni!

La settimana invece è cominciata con un’indagine conoscitiva – approvata all’unanimità dalle Commissioni Affari costituzionali ed Esteri della Camera dei Deputati – che solleva il  grave problema dell’antisemitismo in Italia quando il 23% dei giovani sotto i 34 anni è in varie forme antisemita. L’ignoranza, come la stupidità, è infinita e si autoriproduce. Basterebbe ricordare a costoro quanto sangue e relative ricompense al valore hanno avuto i cittadini italiani di origine israelitica nella Prima guerra mondiale, il coraggio del capo dei caimani del Piave, Pontecorvo,  l’ultimo attacco degli arditi austro-ungarici, dando il via libera alla cavalleria italiana verso Vittorio Veneto, le persecuzioni fasciste con le leggi razziali e le successive deportazioni nazi-fasciste di persone “colpevoli” solo di avere una fede diversa da quella ufficiale e di Stato. E’ bene ricordare come l’allora Presidente del PLI, senatore Aldo Bozzi, fu il primo ad andare ad abbracciare e ad accompagnare sotto braccio per Roma, il Rabbino Capo Elio Toaff, dopo l’irruzione in Sinagoga di delinquenti che uccisero un bimbo, Stefano Gay Tachè e ferirono diversi cittadini italiani. E’ un compito di educazione alla Storia nazionale tipico del PLI per combattere l’antisemitismo con le prove storiche e non con un’ideologia contrapposta.

La settimana si è aperta nel modo peggiore con le risse all’interno dei vari gruppi, sottogruppi, lobbies e quant’altro tutti cercando massima visibilità in attesa delle prossime elezioni cercando di eludere (con procedure anomale e con il voto anticipato) il risultato straordinario del referendum. Viene da ricordare quanto nel Gattopardo diceva Tomasi di Lampedusa: bisogna che tutto cambi, perché tutto resti uguale; o la classifica di Sciascia: uomini, mezzi uomini, omuncoli, ruffiani e quacquaracquà.

Senza dimenticare l’altro braccio di ferro sulle intercettazioni con responsabilità diverse. Va difesa la privacy di ogni cittadino, con una difesa ulteriore della privacy parlamentare, mentre le intercettazioni sono un aiuto necessario e prezioso per delitti comuni o molto gravi e serve, per evitare costi stratosferici, una particolare responsabilità per chi ordina le intercettazioni, senza diffonderle ai mass media. Nel frattempo il Governo è stato battuto per un voto alla Camera sulla legge fondamentale di bilancio, mettendo in pericolo anche la legge di stabilità e rinviando a data da destinarsi la legge sulle intercettazioni, mentre la Commissione europea si è opposta a tamburo battente a ogni ipotesi di condoni. Giovedì 13 dichiarazioni del premier – con successiva richiesta di voto di fiducia, con il risultato di cui abbiamo parlato – sul Rendiconto ufficiale dello Stato, già certificato dalla Corte dei Conti e quindi immodificabile e sulla legge di stabilità.

Siamo alle incertezze colpevoli e in forte ritardo nel contrasto alla crisi economica, alla situazione in bilico o di stallo nella lotta all’evasione, ai propositi di condoni edilizi e fiscali, mini patrimoniale, mini tassazione suppletiva dei baby pensionati, al rinvio alle calende greche del decreto sullo sviluppo (forse a fine ottobre), adeguamento alla governance europea. Anche Bankitalia nell’audizione al Senato ha pensato bene di chiedere di valutare la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa e ulteriori tasse sulle persone invece di spingere le Camere ad accelerare la trasformazione dello Stato con la vendita degli immobili pubblici, liberalizzazione delle società pubbliche e riduzione delle spese improduttive dell’apparato statale. Certo è più facile colpire i cittadini che innovare!

Nel frattempo il direttorio franco-tedesco vuole il predominio in Europa sulle decisioni da prendere in tema di salva-Stati, Eurobond e quant’altro. E noi con le nostre indecisioni e furberie ci siamo fatti escludere: l’ultimo degli autogol, gravissimo per uno Stato fondatore dell’Europa. Non è da ora che ci siamo disinteressati dell’Europa e da tempo siamo “sotto schiaffo” e recuperare non è semplice.

Da qui Ottobre rosso, per l’esasperazione dei tanti cittadini che non vedono come uscire fuori da questa perdurante situazione da sballo, essendosi fatto colpevolmente sorprendere il Governo dal perdurare della crisi e dai problemi del debito pubblico pregresso che rischiano di affondarci senza provvedimenti a tutela del Paese. A questo punto ci vuole un Partito liberale, forte e solido che sia guida culturale, politica ed etica ad un Paese che sta perdendo la speranza.

Grave ma necessario e indifferibile il compito del PLI, quello di radunare in Parlamento e fuori non solo i simpatizzanti liberali ma tutti coloro che credono a rimedi e programmi liberali, seri e veri.

© Rivoluzione Liberale

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